È del mese scorso la notizia dei 100 cani Husky uccisi dopo le olimpiadi di Vancouver. Tale fatto, già di per sé grave, è amplificato dalle motivazioni futili del gesto: gli animali sono stati uccisi perché, dopo aver fatto divertire i turisti durante i giochi, non servivano più ed anzi erano un peso a livello economico. La vicenda era destinata a rimanere nel dimenticatoio se l’uomo che ha ucciso i cani non avesse denunciato la cosa, adducendo anche un grave stress psicologico seguito allo sterminio. Purtroppo vediamo troppo spesso che nel caso di grossi eventi sportivi gli animali sono i primi a rimetterci.
Come nel 2008: migliaia di gatti domestici vengono abbandonati e uccisi, assieme ai randagi, per “fare pulizia” per le Olimpiadi di Pechino. Il Governo cinese, per presentarsi al mondo con una facciata “pulita” – non moralmente, ma solo esteticamente –, ha catturato tutti i randagi e portato avanti una politica del terrore in modo che i cittadini abbandonino anche i propri animali domestici. Tutti vanno a finire imprigionati in gabbie all’interno di veri e propri lager e lasciati morire di malattie. Il Daily Mail ha dedicato a questo un lungo articolo con foto scioccanti.
Nel 2004 ci furono le Olimpiadi in Grecia, per rifarsi il trucco e ripulire le città olimpiche dalle macchie più evidenti: il degrado non poteva che essere imputato ad altri che non fossero i cani randagi, prova tangibile e inconfutabile dell’abbandono perpetuato da parte di esseri umani, se così li vogliamo definire... Si è deciso pertanto di massacrarli tutti, 25.000 cani uccisi in pochi mesi.
Potremmo continuare con altri poco edificanti esempi. In tutti questi casi animali trattati al pari di oggetti. Visti come untori, sporchi, pericolosi e inutili.
Ma non è finita, nel 2012 ci saranno gli europei di calcio in Ucraina e Polonia. In Ucraina, nonostante numerose proteste, le autorità hanno deciso di “ripulire” le strade dai cani e gatti randagi. Gli animali verranno cremati all'istante in forni crematori mobili dopo essere stati avvelenati con un veleno per topi. C’è anche un video che documenta questa strage. In realtà testimoni locali hanno visto cani e gatti gettati nel forno ancora vivi e non morti come affermano le autorità.
Di fronte a tali immagini non abbiamo parole, non c’è nessuna pietà verso esseri senzienti che hanno la sola “colpa” di esistere.
Per informazioni e adesioni:
michele.mottini@cheapnet.it
LEAL Sezione di Sondrio
(da 'l Gazetin, marzo 2011)
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