Festa della donna. Sono donna, va bene: mi spetta.
Poi ci sarà la festa della mamma, figli ne ho: mi spetta pure quella.
Poi un compleanno, un anniversario col mio compagno, volendo un onomastico.
E il primo maggio, dato che lavoro.
E gli altri 360 giorni? Niente, giorni normali. Eppure in quegli altri 360 giorni sono sempre io.
Allora che senso ha questa festa?
Serve a spennare i poveri alberi di mimosa? Non credo (a proposito: se volete fare un regalo floreale, donate una pianta in vaso che dura come dovrebbe durare l'affetto di chi dona).
Serve per sortite tra sole donne? Ma ormai possiamo farlo in qualsiasi sera (e si trova anche più facilmente il posto al ristorante).
Ah, ecco! Dovrebbe servire a riflettere sulla condizione della donna in famiglia, al lavoro, nelle nostra città, in Italia, nel mondo. Già, ma anche su questo sarebbe opportuno riflettere ogni giorno.
C'è poi la novità che quest'anno ho ricevuto uno splendido regalo per l'8 marzo, e come spesso accade con le cose belle è arrivato inaspettato e in anticipo, il 13 febbraio.
Lungo strade coloratissime, circondata da tante magnifiche donne, incontrando facce note ad ogni angolo, con le mie bimbe e la mia cagnolina avvolte di fili colorati. Un evento sociale, politico, ma libero dalle strumentalizzazioni partitiche (non politicizzato), un evento vivo e vibrante, con quella consonanza che salta fuori nei momenti cruciali...
Allora come regalo vorrei ancora tantissimi 13 febbraio, donne che guardano avanti, che non si vendono, che collaborano tra loro, con una sorellanza tanto antica quanto attuale.
Perché solo così potremo fare in modo che la dignità vinca, pacificamente, e che ogni giorno sia festa, per qualsiasi individuo.
Luisa Mondo
(da Telegrammi della nonviolenza in cammino, 6 marzo 2011)
[Ringraziamo Luisa Mondo (per contatti: lu.mondo@tiscalinet.it) per questo intervento.
Luisa Mondo, di Torino, è medico epidemiologo, da anni si occupa della tutela della salute degli immigrati; fa parte del gruppo Epidemiologi contro la guerra. È mamma di un ragazzino e due bimbe ai quali vorrebbe lasciare un mondo migliore. Pacifista, animalista, vegetariana. Si veda anche l'ampia intervista nei Telegrammi della nonviolenza in cammino n. 254]