La maggior parte dei disturbi psichiatrici sono decisi in maniera del tutto arbitraria dall'Associazione Psichiatrica Americana, per poi essere catalogati nel DSM-IV, il manuale di riferimento nel campo della salute mentale.
Non esistono esami, non esistono diagnosi sicure, ci si basa quasi sempre sui sintomi. Un disturbo lo si dovrebbe poter riconoscere in maniera oggettiva. Il fatto che il diabete sia una malattia non lo mette in discussione nessuno, stessa cosa per la malaria, ma il disturbo aritmetico... è forse scienza questa?
Si può dire che essere vivaci o disattenti sia una malattia? No, ma lo è diventata, dopo aver inventato un nome per tutto questo: l'ADHD. Tutt'al più si tratta di un comportamento. E se davvero esiste una base biologica, perché nessuno se ne serve per diagnosticarlo? Ci si limita a studiare i sintomi, questo è il principale lavoro dello psichiatra, col rischio di etichettare milioni di bambini. Negli USA sei milioni di adolescenti, tra i cinque e i quindici anni, prendono il Ritalin, un'anfetamina.
Che una persona diabetica sia ammalata lo si può dimostrare. Se una persona ha un dolore allo stomaco va dal medico, fa un esame e sa di avere l'ulcera. Nessuno può mettere in discussione quel medico.
Ma in che modo, invece, viene diagnosticato l'ADHD? Beh, rispondendo a nove banalissime domande. L'oggettività è stata abbandonata in favore dell'arbitrarietà e dalla libera opinione. È giusto decidere in questo modo, in pochi secondi, se un bambino dovrà prendere per anni uno psicofarmaco con notevoli effetti collaterali?
Meglio essere preparati. Ciò che sta succedendo in America potrebbe succedere anche in Italia, anzi sta già accadendo. E se vostro figlio un giorno arrivasse a casa da scuola parlandovi di un test per l'ADHD, non cascateci. Prima che qualcuno possa dire che vostro figlio è ammalato, assicuratevi che vengano effettuati adeguati esami medici.
Davis Fiore