ROMA – Numerosi, come ogni anno, i convalligiani della capitale presenti alla tradizionale Festa Grande. Domenica 13 febbraio, alle ore 13, oltre 350 convenuti, molti con famiglia al completo, si sono ritrovati presso il ristorante “Rinaldo all’Acquedotto” sulla via Appia Nuova. In uno scenario prestigioso alle porte di Roma, la provincia di Sondrio era degnamente rappresentata, soprattutto la costiera dei Cech. C’erano valtellinesi di Civo, Cevo, Roncaglia, Cercino, Traona, Dazio, Ardenno ed anche di Delebio, Morbegno, Valmasino, Sondrio, Lanzada, come pure di Tresivio, Ponte, Chiuro, Tirano, Grosio, Lovero, Livigno ed altri paesi, nonché valchia-vennaschi di Samolaco e Novate Mezzola.
Fra i qualificanti ospiti: l’arcivescovo Francesco Coccopalmerio presidente del Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi, di madre valtellinese di Sernio, e il segretario mons. Luigi Capozzi, il vescovo della diocesi di Frascati Raffaello Martinelli, don Vladimiro Bogoni superiore della Casa Generalizia Don Guanella, don Roberto Campiotti primicerio dell’Arciconfraternita dei SS. Ambrogio e Carlo in Roma, il prof. Angelo Maria Palma presidente della Fondazione del Gruppo Credito Valtellinese, l’avv. Francesco Guicciardi presidente dell’associazione culturale Valtellina nel futuro, la dr Tiziana Colombera direttore della Fondazione Credito Valtellinese, il dr Gianfranco Avella magistrato del Tribunale di Sondrio, il dr Luigi Lionetti direttore della sede di Roma del Credito Artigiano. Telegrammi di auguri sono stati inviati dal prefetto di Sondrio Erminia Rosa Cesari, dal sindaco di Morbegno Alba Rapella, dal presidente della Fondazione Pro Valtellina Marco Dell’Acqua, dal presidente della Banca Popolare di Sondrio cav. di Gran Croce Piero Melazzini, dal direttore generale dello stessa banca Mario Alberto Pedranzini e dal vice direttore generale Mario Erba e il suo vicario Giovanni Ruffini, dal dirigente del Gruppo Credito Valtellinese Claudio Garzetti e dal presidente dell’Accademia del Pizzocchero Rezio Donchi. Presenti inoltre, in rappresentanza della Banca Popolare di Sondrio, Giorgio Toniatti vice capo area della zona di Roma, Danilo Curti direttore dell’agenzia di Genzano, Luca Rota e Paolo Osmetti direttori di agenzie romane.
Il presidente dell’associazione cav. Leonardo Marchettini, che affiancato dal Consiglio della Famiglia Valtellinese di Roma ha organizzato e curato con dedizione ed efficienza la manifestazione, nel suo intervento iniziale ha sottolineato come quel convivio costituisca «un inno all’enogastronomia della Valtellina e Valchiavenna, che viene cantato da 42 anni a 700 chilometri dalle nostre valli. E ci auguriamo che la sua eco arrivi di rimbalzo tra le nostre contrade. Con questa festa tradizionale, unica nel suo genere a Roma, la Famiglia Valtellinese ogni anno rinnova e rafforza il secolare legame con la terra d’origine dei nostri padri. È doveroso da parte nostra, testimoni di questo lungo passato, ricordare oggi le innumerevoli generazioni di convalligiani - siamo nell’Urbe da cinque secoli - che con impegno, dedizione e sacrifici hanno contribuito con il loro lavoro alla crescita e alla prosperità di questa nostra grande città». Ha subito aggiunto come in quell’incontro fra convalligiani fosse anche doveroso ricordare il 150° anni-versario dell’Unità d’Italia per l’apporto che la Provincia di Sondrio ha dato nella storia del-l’Unità del Paese. Non pochi sono stati i valtellinesi e valchiavennaschi che hanno dato il loro contributo, anche di sangue, sia durante le guerre del Risorgimento, in particolare al seguito di Garibaldi, che dopo il 1861, partecipando alla costituzione dell’Unità d’Italia.
Per la realizzazione di un pranzo con piatti e prodotti tipici valtellinesi sono calati a Roma Fabio e Mario Valli dell’Hotel “Combolo” di Teglio, con la loro équipe di chef e, per tarellare a mano i pizzoccheri, di signore: preparazione e cucina secondo i dettami della rinomata Accademia del Pizzocchero. Menù più che mai soddisfacente, con aperitivo allietato da sciatt alla moda vecchia di Teglio, stuzzichini di segale farciti e coppa Brut Negri. A seguire bresaola e fiocchetto Rigamonti, bresaolino e filzetta Valli, paté di selvaggina in crosta croccante, insalatina di grano saraceno alle mele. Quindi gli ambiti pizzoccheri premiati del “Combolo”, brasato di manzo con intingolo al profumo di montagna e polenta tipica della Valle, selezione di formaggi dop della Valtellina quali Bitto, Casera, Scimudin, bisciola Galbusera e strudel fatto in casa con crema di Braulio, mele della cooperativa di Ponte Valtellina. Il tutto innaffiato da un Fracia 2007 docg Negri e, per gli astemi e i virtuosi, acqua minerale. Infine caffé, grappa e amaro Braulio.
A condividere coi “paesani de Roma” quella stupenda giornata di sole e il convivio, appositamente giunti dalla provincia, anche il delegato regionale della Lombardia e per la montagna Roberto Baitieri, il direttore delle Cantine Sertoli Salis Dino Lauro, il giornalista della testata Vaol (Valtellina e Valchiavenna online) Gianluca Papa, il vice presidente Panificatori e Pasticceri della provincia di Sondrio Luigi Cao, l’amministratore delegato del Pastificio Moro di Chiavenna Fabio Moro, Guido Lucarelli dell’amministrazione di Store Valtellina, il parroco di Chiesa Valmalenco e Primolo don Alfonso Rossi, la presidente della Serpentino e Graniti di Chiuro Laura Lenatti Cabello e il signor Emilio Cabello. Come pure il sindaco di Civo Massimo Chistolini, quello di Mello Fabrizio Bonetti e di Buglio in Monte Enza Mainini. E soci da sempre affezionati alla Famiglia: Attilio Nonini, Marino Biasini, Ezio Paravicini, Assunta Togna e Alessandro Alberti.
Il prof. Angelo Maria Palma e la dr Tiziana Colombera hanno assegnato le borse di studio, messe a disposizione dalla Fondazione del Gruppo Credito Valtellinese per i figli degli associati al sodalizio che si sono distinti nell’anno scolastico 2009/2010. Per il diploma di scuola media inferiore è stato premiato Ivano Di Gioia. Per la scuola media superiore, Claudia Toni. Per la laurea triennale: Emanuela Pirola, Camilla Parisi, Ilaria Roncaioli, Paolo Lanzini, Laura Paolantoni. Per la laurea quinquennale: Alessandro Turtoro, Sara Chistolini, Giulia Mattei.
Prendendo spunto dalla presenza di don Vladimiro Bogoni, il presidente Marchettini ha ricordato che il 21 febbraio prossimo Sua Santità Benedetto XVI terrà il concistoro ordinario per la canonizzazione di don Luigi Guanella, proclamato beato nel 1964 da Paolo VI. Nato a Fraciscio di Campodolcino nel 1842, il sacerdote, dopo aver affiancato don Bosco al Cottolengo e con un singolare attivismo in campo sociale, dedicò tutta la vita per aiutare i poveri e le famiglie in difficoltà, fondando nel 1881 i Servi della Carità e le Figlie di Santa Maria della Provvidenza, che da Como si diffusero in tutto il mondo. A Roma fondò la basilica del Transito di San Giuseppe. E durante il terremoto della Marsica, nel gennaio 1915, si prodigò generosamente assieme a don Orione in favore dei disastrati. Morì pochi mesi dopo.
Marchettini ha inoltre evidenziato la presenza dei signori Cabello, che il giorno prima, assieme a una delegazione valtellinese col parroco don Rossi, il prof. Palma e la dr Colombera, l’avv. Guicciardi, il dr. Avella e alcuni dipendenti valtellinesi a Roma della Banca Popolare di Sondrio, si sono recati a Castelgandolfo in visita ai giardini della Casa Pontificia, dov’è stata collocata una scultura in serpentino della Beata Vergine: un’opera di Roberto Britalli di Caspoggio, donata dalla famiglia di Emilio Cabello al Santo Padre nell’udienza del 29 settembre 2010.
Si è quindi tenuta la consueta lotteria di beneficenza, dal ricco montepremi costituito da prodotti tipici della Provincia. Il ricavato sarà devoluto a favore di un ente, associazione o comunità valtellinese e valchiavennasca da stabilire.
Ai fratelli Fabio e Mario Valli, che da 16 anni provvedono alle specialità valtellinesi per i convenuti, sono andati i ringraziamenti del presidente Marchettini. Lo stesso si è anche complimentato col signor Rinaldo Di Pasquo, titolare nel nuovo ristorante designato dall’associazione per le feste della Famiglia: “Rinaldo all’Acquedotto”, con la sua struttura di sale per 1.300 persone, fra cui un unico ambiente di 600 coperti, giardino ed ampio parcheggio, unita ad una gestione impeccabile e con l’offerta di accurati servizi, ha brillantemente superato la “prova” di accoglienza di quel numero rilevante di convalligiani.
A ricordo della manifestazione sono state realizzate delle riprese televisive per Televaltellina.
Tony Corti