«Le classi superiori d'Italia sono le più ciniche di tutte le loro pari nelle altre nazioni. Il popolaccio italiano è il più cinico dei popolacci... Il cinismo è tale che supera di gran lunga quello di tutti gli altri popoli». Così scriveva Giacomo Leopardi nel “Discorso sullo stato presente del costume degli Italiani”.
Berlusconi che fino a ieri abbracciava Gheddafi e gli baciava le mani e non lo chiamava per “non disturbarlo”, oggi plaude al vento di libertà che spira tra i giovani libici che combattono il tiranno. Umberto Bossi agita lo spauracchio degli emigranti che dal Nordafrica invaderanno l'Italia perché su questa paura può trarre vantaggi elettorali, in nulla preoccupandosi delle stragi che il Colonnello sta perpetrando in Libia.
Questi comportamenti cinici dovrebbero essere fortemente denunciati e biasimati se non vivessimo in una società di corte, come ben dimostra Maurizio Viroli nel suo libro La libertà dei servi.
Luigi Fioravanti
P.s. Un modesto consiglio alle donne che hanno manifestato il 13 febbraio scorso: bisognerebbe fare come le Donne di Plaza de Mayo che ogni settimana andavano in piazza peri i loro figli; come gli egiziani che sono andati in piazza fino alla cacciata di Mubarak; andare in piazza del Popolo a Roma ogni sabato finché il sultano lasci Palazzo Chigi.