L'ennesima dimostrazione della pericolosità dei cibi animali.
Siamo alle solite: uova, latte e carne contaminate con diossina. Questa volta è in Germania dove lo scandalo relativo alla uova (ma forse riguarda anche il latte) si sta espandendo rapidamente e ad oggi ha portato alla chiusura di oltre 4.700 aziende agricole.
La solita storia di partite di mangime arricchite con grassi animali a loro volta contenenti alti livelli di diossina. La contaminazione passa dunque dal cibo che gli animali ingeriscono e la si ritrova nelle uova e nel latte (e ovviamente nella carne).
Dall'inchiesta in corso pare che, a seguito delle analisi commissionate da una azienda, si trovarono dei livelli di diossina fuori norma già nel marzo scorso, ma poi le autorità sono state avvertite solo nove mesi dopo...
Adesso, come al solito ci si chiede dove siano finite le uova inquinate, i biscotti inquinati, il latte arricchito con diossina... Come al solito arriveranno le dichiarazioni rassicuranti dei vari ministri, e degli esperti che diranno che un po' di diossina non fa poi così male. Ci saranno i paesi non colpiti, o dove il problema non è ancora emerso, che ne approfitteranno per vantare la “bontà” delle loro uova e rosicchiare qualche quota di mercato ai concorrenti. Le associazioni dei consumatori si indigneranno ma si guarderanno bene dal dire di non consumare questi prodotti.
Il solito, identico, stantio circo mediatico e politico che non porterà neanche questa volta a cambiare di una virgola le cose. Sì, perché è sempre la solita storia che si ripete... Esattamente due anni fa abbiamo parlato dei maiali alla diossina facendo riferimento ad identiche vicende accadute nel 2006, nel 2003 e nel 1999.
Sarebbe ora che i consumatori, cioè tutti noi, facessero l'unica cosa sensata e davvero risolutiva: smettere di comprare uova, latte e ovviamente carne. Sarebbe ora che invece di indignarci a vuoto e inveire contro questi “scandali”, smettessimo di consumare questo genere di prodotti. Basta scegliere una maionese senza uova, del latte di soia, dei biscotti e delle torte senza grassi animali.
Cinque “scandali” di livello internazionale, di identica natura, nell'arco di una decina d'anni non sono un caso: indicano che il problema è strutturale e non episodico o (solamente) criminale. I vari ministeri e commissioni dovrebbero essere i primi a prenderne atto e smettere per intanto di propagandare gli alimenti di origine animale.
Facciamolo intanto noi, per la nostra salute e per quei miliardi di animali che vengono uccisi e schiavizzati per fornirci un cibo di cui potremmo benissimo farne a meno.
Per informazioni e adesioni:
michele.mottini@cheapnet.it
LEAL Sezione di Sondrio
(da 'l Gazetin, febbraio 2011)
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