La Convenzione di Strasburgo del 1967, resa esecutiva in Italia nel 1974, prevede che un single possa adottare un minore. L’Italia ha normato la materia con la legge 184 del 1983, aggiornata nel 2001, dove è prevista sì l’adozione per i single ma a condizioni particolari, attraverso un percorso diverso, con una adozione di serie B, revocabile, e per lo più riservata a casi di bambini disabili o difficili. Inoltre è del 2009 la Convenzione della Commissione Europea che comprende tra i possibili adottanti i single.
Dei giorni scorsi la sentenza della Cassazione e l'appello al legislatore, non il primo che arriva su questi temi del diritto di famiglia.
La stessa Corte Costituzionale si è più volte pronunciata sull’articolo 6 della legge n. 184 del 1983, segnalando quanto i bisogni dei minori e la necessità di dare a questi una famiglia siano prioritari rispetto a regole, quali la differenza di età, che talvolta possono essere derogate se dalla mancata adozione derivi un danno grave per il minore.
Se il Tribunale deve vagliare i requisiti di coloro che si propongono come adottandi, e deve anche scegliere coloro che appaiono maggiormente in grado di corrispondere alle esigenze del minore, non sembra opportuno porre ostacoli pregiudiziali, né di età né di stato civile. L'affetto e l'amore che un genitore vuole e può dare ad un figlio non può essere pregiudizialmente limitato in astratto da queste barriere preventive.
Come Radicali abbiamo presentato, come primi atti della legislatura, dei disegni per ampliare la possibilità di adottare anche a persone singole (AS 135), esattamente come è consentito l'istituto altrettanto delicato dell'affido. Avevamo anche sollevato con una interrogazione il caso di una cittadina italiana residente in Portogallo, in lista d'attesa come single per adottare un bambino, e in tutta risposta il sottosegretario Carlo Giovanardi ha spiegato che per ora non è prevista la ratifica della Convenzione, e che essendoci una fila interminabile anche per le coppie sposate… niente da fare.
Ma la risposta di Giovanardi suggeriva però che anche i single italiani possono adottare, ma solo se lo richiedono all’estero.
Ma poi, quando arrivano in Italia, cosa succede? Quel figlio nel nostro Paese diventa un minore abbandonato?
Donatella Poretti