Le disposizioni contenute nel milleproroghe riguardo la “schedatura delle donne” che si sottopongono a fecondazione assistita è un qualcosa che mi lascia interdetta e tristemente indignata. Il governo ancora una volta mette il dito nella piaga con l'intento di abbruttire maggiormente la legge 40, stabilendo che il Ministero della Salute possa accedere a qualsiasi informazione dai Centri di Procreazione Medicalmente Assistita (PMA), violando la privacy delle donne per non si sa quale becero motivo. Su questo, invano, sono intervenuta in aula al Senato durante l'esposizione di un documento di sospensiva che a nulla è valso di fronte allo strapotere di una maggioranza arrogante.
Resta da capire, se non per soddisfare un insostenibile gusto dell'orrido del governo, a cosa serva in pratica questa ulteriore prevaricazione da Stato etico sulla privacy di chi desidera avere un figlio. Credo che, nella fattispecie, una pronuncia dell'Autorità garante sia assolutamente doverosa e necessaria.
Donatella Poretti
Qui il testo dell'intervento in aula