Sabato , 23 Novembre 2024
VIGNETTA della SETTIMANA
Esercente l'attività editoriale
Realizzazione ed housing
BLOG
MACROLIBRARSI.IT
RICERCA
SU TUTTO IL SITO
TellusFolio > Diario di bordo
 
Share on Facebook Share on Twitter Share on Linkedin Delicious
Valter Vecellio. Berlusconi al “Foglio”. C’è qualcosa di più grave del “reato di cena privata”...
11 Febbraio 2011
 

Se la regola deve essere “predica bene e razzola male”, se siamo al “chi è senza peccato scagli la prima pietra”, se chi parla di decoro delle istituzioni e di chi le incarna viene tacciato e liquidato di moralismo, allora va tutto bene, basta saperlo.

Però la “conversazione” che l’inquilino di Palazzo Chigi ha avuto con il direttore de Il Foglio qualche considerazione e riflessione la richiede. Sarà pure, forse, chissà, come dice il presidente del Consiglio, che i magistrati di Milano stanno tentando si trasformare «in scandalo internazionale inchieste farsesche e degne della caccia spionistica alle “vite degli altri” che si faceva nella Germania comunista»; a parte che si fa una certa fatica a immaginare Silvio Berlusconi nel ruolo dello scrittore dissidente spiato e sorvegliato per la sua attività e le sue opinioni, si dice una stupidaggine quando si sostiene che le procure di Milano e di Napoli agiscono di conserva, si passano le carte, e via dicendo. Anche un sordo e cieco, straniero, che transita all’esterno del palazzo di Giustizia comprende che la procura meneghina vede come fumo negli occhi quello che è venuto da quella partenopea; e dunque, se questo è uno degli argomenti, meglio che lo si abbandoni subito, perché è facile ribattere che oggettivamente la procura di Napoli a Berlusconi ha fatto un gran piacere.

Sempre nella conversazione con Giuliano Ferrara, Berlusconi sostiene che «per il reato di cena privata a casa del premier hanno stilato un mandato a comparire, solitamente di due paginette burocratiche, allegando 400 pagine di origliamenti e altri documenti presunti d’accusa con uno scopo preciso, uno scopo comune a magistrati che dovrebbero agire in nome della legge e oppositori politici del governo e miei personali». Ed è sempre Berlusconi che più avanti confida che non ce la faranno, «intanto perché c’è un giudice a Berlino e io ho fiducia di trovarlo, e poi perché in una democrazia il giudice, in ultima istanza, quando si tratta di decidere chi governa, è il popolo elettore e con esso il Parlamento, che sono i soli titolari della sovranità politica».

Facile sarebbe obiettare che l’evocato mugnaio, appunto andava a Berlino a cercare il magistrato che gli desse soddisfazione contro l’abuso imperiale, e non si organizzava leggi ad personam e altri marchingegni giuridici, se davvero la procura di Milano è responsabile di quello che Berlusconi dice, non si capisce perché si sottrae: se tutto si risolve in «reato di cena privata a casa del premier» che problema c’è a dire il famoso “vedo”?

Il fatto è che non si tratta di una cena, non si tratta di comportamenti privati. Forse si risolverà tutto in una bolla di sapone, però il fatto contestato parte da una telefonata che il presidente del Consiglio fa alla Questura di Milano (che non è casa privata del premier, ancora, almeno), per “raccomandare” una ragazza fermata per furto, che viene spacciata come “nipote di Mubarak”, di cui si chiede la liberazione per scongiurare un incidente diplomatico, e poi arriva una consigliere regionale eletto in un listino di cui si sono falsificate le firme, che la prende in affido, e cinque minuti dopo la consegna a una prostituta. Se si assicura che tutto questo è normale, e che è normale tutto quello che poi è venuto fuori, il via vai di gentili signorine che certo possono fare del loro corpo quello che più pare a loro, ma sapere che c’è un presidente del Consiglio sottoposto a un così potenziale ricatto, si ammetterà, è difficile chiamarlo “moralismo”. Per fare un esempio, il “caro amico Putin”, figlio di quel mondo evocato da Berlusconi e i cui metodi sono noti, vien da pensare come quei giorni trascorsi nelle famose dacie come possono essere stati immortalati. Fantascienza? Ma certo. Però non è fantascienza quella di questi giorni? Si prenda il resoconto stenografico della Camera dei Deputati del giorno in cui si è discusso se concedere o meno l’autorizzazione alla perquisizione degli uffici dell’Olgettina... Non sono quegli interventi, altrettante offese alla nostra intelligenza?

Ad ogni modo, la procura di Milano contesta reati precisi, e non sono “il reato di cena privata”. Si può restare perplessi quando si apprende che le prove sono “evidenti”, come se esista la categoria delle “prove evidenti così così” e le prove “supposte”. Ma a maggior ragione: se è così, si avrebbe buon gioco a smantellare tutto.

Poi però Berlusconi esce dal piano giudiziario e la mette su quello penale; e si mette a parlare di chi «predica una repubblica della virtù, con toni puritani e giacobini, ha in mente una repubblica autoritaria, il contrario di un sistema fondato sulla libertà, sulla tolleranza, su una vera coscienza morale pubblica e privata. Io qualche volta sono come tutti anche un peccatore, ma la giustizia moraleggiante che viene agitata contro di me è fatta per andare ‘oltre’ me... è fatta per mandare al potere attraverso un uso anti-giuridico del diritto e della legalità, l’idea di cultura, di civiltà e di vita, di una élite che si crede senza peccato, il che è semplicemente scandaloso, è illiberalità allo stato puro...».

E figuriamo se qualcuno qui vuole catoneggiare sui costumi personali e privati di chiunque, che non produce vittime e danni al prossimo. Però si può almeno (almeno!) scuotere la testa, nel leggere queste affermazioni perché viene in mente che è lo stesso che promuove il “Family Day”, lo stesso che si gloria e vanta di aver varato leggi proibizioniste su ogni settore, dalla prostituzione alla droga, e via dicendo? Insomma, come si diceva all’inizio: non c’è una sorta di schizofrenia tra quello che Berlusconi dice (al Foglio) e quello che fa e fa fare al suo Governo (meglio: faceva, perché sono settimane che il Governo del fare non fa proprio nulla).

Proprio ieri le agenzie di stampa informavano che un parlamentare repubblicano “beccato” da un sito internet per alcuni SMS hard e per aver inviato fotografie a torso nudo all’amante, ha rassegnato le sue dimissioni. Sarà eccessivo, certo, ma evidentemente il parlamentare repubblicano americano (quel partito che crediamo piaccia sia a Berlusconi che a Ferrara), che incarna e fa suoi quei valori che, ci sembra, siano vicini al “sentire” di Berlusconi e di Ferrara, quando si è visto scoperto con le mani dentro il vasetto di marmellata, ne ha preso atto: ho peccato, chiedo scusa, arrivederci, me ne vado. Si ripete. Forse è eccessivo. Però questo ha fatto il parlamentare repubblicano. Prendiamo atto che è il risultato di una “una repubblica della virtù”, che ha “toni puritani e giacobini”, di chi «ha in mente una repubblica autoritaria, il contrario di un sistema fondato sulla libertà, sulla tolleranza, su una vera coscienza morale pubblica e privata». Si chiamano Stati Uniti d’America.

 

Valter Vecellio

(da Notizie Radicali, 11 febbraio 2011)


Articoli correlati

  Renato Pierri. Il senso del ridicolo
  Marco Lombardi. L'Italia è gossip
  Maria G. Di Rienzo. Differenze
  Rosario Amico Roxas. Due discorsi per due uomini
  Valter Vecellio. Può essere che Berlusconi invecchi male… ma forse c’è un metodo nella sua “follia”
  Valter Vecellio. “Il baratto” di Michele De Lucia
  Enrico Peyretti. Lo statista senza immaginazione. Berlusconi su Obama
  Veronica Tussi. Le amare considerazioni di Alessio
  Maolori
  Marco Lombardi. La maschera di cera
  Rosario Amico Roxas. “Er più” vincente perché sconfitto
  Carlo Forin. Il porcile
  “Noi Siamo Chiesa” sul profondo malessere determinato dal nuovo scandalo
  Renato Pierri. Una cosa mi consola
  Primo Mastrantoni. Berlusconi e la “non sfiducia”
  Mellana. Aspirazioni
  Primo Mastrantoni. Tasse e Berlusconi al Parlamento
  Annapaola Laldi. Il dito di Bossi, le corna e le carinerie di Berlusconi e il 5 in condotta
  Rosario Amico Roxas. La vera crisi
  Valter Vecellio. Berlusconi, il paese di “merda” e tutti gli altri...
  Lidia Menapace. Quel benefattore di Berlusconi
  Lidia Menapace. Mai sopravvalutare Berlusconi...
  Renato Pierri. Rassegnazione nel Dna
  Valter Vecellio. Più che le parole di Berlusconi, quello che “pesa” è il silenzio di tanti alleati
  Alessandra Borsetti Venier. Lettera di Elvira Dones a Berlusconi
  Gianni Somigli. La international pole position di sua poca altezza e quasi santità (santo subito!) con raccolta di firme incorporata
  Gianni Somigli. Contrordine casuale prefestivo
  Veronica Tussi. Un sogno 'originato' da recenti scandalose vicende
  Paolo Farinella. Senza la profezia, rimane la complicità
  Rosario Amico Roxas. Le forze del male e il cavaliere
  Valter Vecellio. Pensieri “spettinati”. Tra indecenza e volgarità
  Gigi Fioravanti. Appello elettorale
  Marco Cipollini: E diamoglielo il Nobel per la pace a Berlusconi!
  Rosario Amico Roxas. Ma non è un purosangue, è solo un brocco in disarmo
  Maria Lanciotti. Bignamino di una cronaca non ancora storicizzata – 7
  Lidia Menapace. Berlusconi (e Formigoni)
  Elsa Morante. Come ogni mimo, si immagina sempre di essere il personaggio che vuole rappresentare
  Claudia Osmetti. Processo Mediaset: Non si vive di solo (anti)berlusconismo
  Valter Vecellio. Berlusconi in pensione? Chissà. Forse
  Rosario Amico Roxas. Avvertimento al PD
  Un appello dei “ragazzi di don Milani”
  “Papi” sul Gazetin di giugno
  Proprio l’8 Marzo?
  Gino Songini. Ma diamogli un calcio nel sedere (metaforico, s'intende)
  Rosario Amico Roxas. La vittoria di Pirro
  Gino Songini. Mentre i cardinali tacciono
  Maria G. Di Rienzo: C'è riscatto nella voce
  Mellana. L’Impresentabile
  Jardim. Il gondoliere ('El Nuevo Herald', Miami 04/02/2011)
  Martina Simonini. Tre o quattro pillole per il 2013
  Paolo Diodati. La solitudine del numero uno
  Gino Songini. Una gita con Berlusconi
  Caso Ruby. Uovo di Colombo: Perché non abbassare la maggiore età?
  Valter Vecellio. La situazione: calma. È caos
  Nicola Vacca. Il basso impero del berlusconismo
  Luigi Fioravanti. Il vero scandalo
  History of Italy (opinione inglese)
  Garrincha. Berluscó
  Giannelli. Settennato
  Valter Vecellio. La risorsa maggiore di Berlusconi è un PD senza proposte e iniziativa politica
  Martina Simonini. È tempo che ciascuno ci metta del suo
  Gigi Fioravanti / Marco Lombardi. Una ballata e una nenia per questi nostri tristi giorni
  Rosario Amico Roxas. Il cavaliere e “La Perdonanza”
  Maria G. Di Rienzo. Nel nome del “papi”
  Rosario Amico Roxas. Nel pieno della simonia
  Rosario Amico Roxas. Quanto costa il Nobel per la Pace?
  Enrico Peyretti. Va cacciato
  Claudio Forleo. Le dame e il Cavaliere
  Marco Pannella. La mia lettera a Beppe Grillo
 
 
 
Commenti
Lascia un commentoNessun commento da leggere
 
Indietro      Home Page
STRUMENTI
Versione stampabile
Gli articoli più letti
Invia questo articolo
INTERVENTI dei LETTORI
Un'area interamente dedicata agli interventi dei lettori
SONDAGGIO
TURCHIA NELL'UNIONE EUROPEA?

 70.8%
NO
 29.2%

  vota
  presentazione
  altri sondaggi
RICERCA nel SITO



Agende e Calendari

Archeologia e Storia

Attualità e temi sociali

Bambini e adolescenti

Bioarchitettura

CD / Musica

Cospirazionismo e misteri

Cucina e alimentazione

Discipline orientali

Esoterismo

Fate, Gnomi, Elfi, Folletti

I nostri Amici Animali

Letture

Maestri spirituali

Massaggi e Trattamenti

Migliorare se stessi

Paranormale

Patologie & Malattie

PNL

Psicologia

Religione

Rimedi Naturali

Scienza

Sessualità

Spiritualità

UFO

Vacanze Alternative

TELLUSfolio - Supplemento telematico quotidiano di Tellus
Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - ISSN 1124-1276 - R.O.C. N. 32755 LABOS Editrice
Sede legale: Via Fontana, 11 - 23017 MORBEGNO - Tel. +39 0342 610861 - C.F./P.IVA 01022920142 - REA SO-77208 privacy policy