Un'intramontabile commedia. Una farsa, esilarante, che non ha perso né mai perderà la sua esaltante, corrusca e corrosiva forza. Assai attuale, peraltro, instaurando un paragone con il tempo presente nel quale la faciloneria e la ciarlataneria sembrano in svariati ambiti (agone politico compreso) regnare sovrane, così come, mai smessa, è la paura della morte che per contrasto richiama, con la desacralizzazione operatane, i malesseri del corpo e dell'anima (veri, indotti o presunti).
Amarezza, cinismo e disillusione sulla natura umana, denuncia sociale e critica delle caste... vi si trova di tutto. In ogni caso, per non metterla giù troppo dura, ci si diverte, si ride e si sorride molto con Il malato immaginario di Molière, il quale morì (era il 17 febbraio 1673 e il drammaturgo e attore aveva solo cinquantuno anni) dopo averne fatto una recita. La vita è sempre più implacabile della finzione dell'arte. Jean-Baptiste Poquelin passò dalla geniale levità dell'immaginazione alla crudeltà della fine. Questa incredibile commistione di campi, l'invasione della tragica malattia nell'eco delle risa (catartiche e insieme pensose) ha fatto sì che quest'opera teatrale rimanesse nei secoli circonfusa di un'aura sacrale.
Un capolavoro ottimamente rappresentato e messo in scena al "Teatro Carcano" di Milano. Nell'allestimento di Marco Bernardi per il Teatro Stabile di Bolzano uno strepitoso, excellentissimus, Paolo Bonacelli indossa la palandrana, fisica e simbolica, dell'ipocondriaco e malato immaginario Argante alle prese con Bellina (Giovanna Rossi), l'avida e traditora seconda moglie, con le pene d'amore della bella figlia Angelica (Gaia Insegna) innamorata di Cleante (Massimo Nicolini), con i raggiri e la falsa scienza del terrorista-parolaio Dottor Purgon (Roberto Tesconi), con gli stralunati Dottor Diarroicus (Libero Sansavini) e il figlio Tommaso Diarroicus (Fabrizio Martorelli: bravissimo!).
Perfetti Patrizia Milani nella parte della cameriera Tonina, insolente, astuta e di buon cuore, e Carlo Simoni che interpreta il saggio e razionale fratello di Argante. Il quale nella sua follia-fobia pare talora vedere oltre.
«Da un lato la formidabile struttura comica, con la sua perfetta efficacia e il ritmo forsennato, dall’altro la particolare percezione del testo, “insanguinato” dalla morte di Molière quasi in scena e quindi riletto alla luce della sua biografia», commenta il regista. Con un finale quasi sospeso fra sogno e realtà.
Come non condividere quanto scritto... «Il malato immaginario è senza dubbio lo straordinario testamento di Molière; ce lo lascia da par suo, con gli intrighi di sempre, naufragato nella beffa e nel riso, nel gioco di prestigio tra realtà e finzione, o meglio tra finzione e finzione della finzione, che è l’amara filosofia di tutto il suo teatro».
Alberto Figliolia
Il malato immaginario. Teatro Carcano, corso di Porta Romana 63, Milano.
Sino al 20 febbraio; orari: da martedì a sabato ore 20:30 - domenica ore 15:30.
Sito Internet: www.teatrocarcano.com
Per prenotazioni: 02 55181377/62
Prenotazioni on-line: www.vivaticket.it, www.ticketone.it, www.happyticket.it, www.greenticket.it