Comincio da una osservazione che forse è scema, ma insomma a me pare rassicurante. Qualcuno ha davvero paura che la Lega "seceda"? e in questo caso pensate che qualcuno se la piglia? verso chi secede? o forse vuole l'autodeterminazione per diventare stato? e pensate che l'Europa la farà entrare come stato? Insomma a me pare del tutto evidente che la Lega, partito temibile per il consenso xenofobo e razzista che raccatta, vada attaccata soprattutto per questo: e conseguentemente attaccata perché non è affatto federalista.
O no? viviamo in un mondo nel quale bisognerà sempre più lottare perché i diritti delle persone siano tutelati affermati resi pari e che si giudichi la cittadinanza come la migliore definizione del vivere civile e su questo bisogna incalzare la Lega. Che non sa nemmeno cosa sia il federalismo: non bisogna nemmeno lasciarle usare questa nobile parola.
O no?
Invece persino Napolitano adesso si mette a fare polemiche sulla bandiera: le bandiere sono state spessissimo funeste, tremende, sono comunque sempre simboli marginali, in molti paesi persino bruciare la bandiera per esprimere profondo dissenso politico non è reato, ad esempio in Inghilterra, negli USA.
Orbene penso che Napolitano è nelle sue prerogative se non vuole che la legislatura finisca prima del suo termine, ma non può usare qualsiasi argomento per ottenere ciò. E dato che la Lega è il partito che può sostenere Berlusconi o farlo cadere, spingerla a cedere per non incorrere nell'impopolarità di attaccare il presidente, non sia corretto.
Inoltre penso che in una prospettiva politica che punta alla rivoluzione, quindi al deperimento dello stato, il federalismo che tende alla società che si autogestisce sia una ipotesi molto interessante (che non ho potuto affermare adeguatamente nemmeno in Su la testa): sarà il caso di riflettere sulla permanenza di retropensieri centralistico-unitari nella sinistra soprattutto di tradizione comunista. Ma infine è meglio una democrazia formale e centralistica, magari presidenzialistica, o una democrazia soviettista? Abbiamo già visto che quando alla democrazia consiliare si sostituisce quella centralistica, le cose non vanno affatto per il verso giusto, sarebbe il caso di non provarci ancora.
Ora una osservazione sul caso Battisti: non ho alcuna simpatia politica per la sua storia, ma voglio dire un paio di cose: vi sono paesi che tendono a non concedere estradizione, una era la Francia per motivi democratici, uno il Brasile per motivi storici. Il Brasile ha ospitato anche molti criminali nazisti, anche alcuni che avevano “operato” in Italia: perché nei confronti dei nazi non fu chiesta l'estradizione? Non so se sia vero, ma si afferma che su Battisti, che aveva potuto trovare asilo, i suoi compagni abbiano riversato tutte le accuse più pesanti, per sgravare se stessi, comportamento niente affatto nobile, ma processualmente spesso usato. Quindi il sospetto brasiliano che la sua estradizione possa esporlo a conseguenze estreme, non è infondato. Inoltre e per l'ennesima volta: non si deve mai chiedere un giudizio ai parenti delle vittime, né che perdonino, né che chiedano vendetta: questo lede il principio della terzietà del giudice e riduce lo stato ad essere l'esecutore del verdetto privato.
Lidia Menapace