Yoani Sánchez ha detto che nonostante le recenti scarcerazioni di prigionieri politici, «la struttura repressiva, la presunta legalità che zittisce, imbavaglia e reprime a Cuba è più forte di prima».
Secondo la nota blogger, se dipendesse soltanto da Raúl Castro il modello per la Cuba del futuro sarebbe simile a quello cinese, con totale libertà di produrre ma molte restrizioni in tema di libertà di espressione e di libertà politiche individuali.
Tuttavia, ha concluso che «il desiderio di cambiamento e le frustrazioni vissute sulla propria pelle da molte persone possono spingere gli eventi in altra direzione», e la situazione «potrebbe scappare di mano al governo».
Non ci auguriamo conflitti sociali né situazioni violente a Cuba, ma la speranza è che i settori più lungimiranti del governo e i componenti più disponibili al cambiamento del PCC si rendano conto delle difficoltà crescenti in cui versa la popolazione dell'isola.
Gordiano Lupi