2. Julio García: Yoani, perché la blogger Zoé Valdés (foto) e i suoi fan ti contestano così tanto? A mio parere la tua attività informativa che porti avanti da Cuba ha un valore patriottico incalcolabile. Ti faccio i complimenti per i tuoi successi e ti esorto ad andare avanti nella tua lotta per la libertà.
Yoani: Grazie per i complimenti e per gli elogi. Solo la scrittrice Zoé Valdés conosce il motivo delle sue contestazioni e soltanto lei potrebbe rispondere alla domanda. In quanto a me posso dire che non ho mai polemizzato con lei, né ho mai sospettato che le sue attività celassero trame oscure. Ho letto quasi tutti i suoi libri e mi sembra una figura indispensabile, tanto nella nostra letteratura come nella conoscenza della nostra complessa realtà.
Non sono andata a raccogliere il fazzoletto dell’insulto, forse perché sono nata in un quartiere popolare di Cayo Hueso, dove tutti gli abitanti vantavano motivi di inimicizia e avevano conti in sospeso tra loro. Quel clima di scontro costante, di lotta e insulto per ogni cosa, che ha caratterizzato una parte della mia vita, mi ha messo di fronte alla scelta tra continuare il ciclo dell’esasperazione o intraprendere quello dell’armonia. Ho optato per quest’ultimo. Nessuno sentirà mai uscire dalla mia bocca un’offesa contro un’altra persona, un attacco personale o una frase di discredito. Riservo parole e azioni per denunciare quel che non mi piace nel mio paese e le arbitrarietà che commette il governo cubano.
3. Joel García: Ciao Yoani. Pensi che a breve termine sarà tolta la vergogna di dover chiedere il permesso al governo per poter uscire e rientrare nel proprio paese? Verranno eliminate le condizioni vessatorie per i cubani, come dover pagare una sorta di “affitto” mensile ai consolati o alle ambasciate? Non si perderanno più diritti e proprietà non rientrando in patria entro 11 mesi?
Saluti dal creatore del blog Un Cubano en Canarias (tu sei stata la fonte per la mia ispirazione).
Yoani: Anche se il governo cubano compie violazioni peggiori contro i diritti dei propri cittadini, questo, riferito alla libertà di movimento, è quello che ha meno possibilità di essere giustificato o difeso con argomenti accettabili. Come ho già detto, la priorità è quella di depenalizzare le diverse opinioni politiche, ma va depenalizzata anche la libertà di movimento. Per non dover soffrire altre frustrazioni preferisco rinunciare alla speranza che siano loro a eliminare certe restrizioni. Tocca a noi cittadini far pressione affinché abbia fine un assurdo sistema migratorio ed è nostro compito denunciare i limiti ai quali siamo sottoposti per entrare e uscire dal nostro paese.
4. El Lapón Libre: Stimata Yoani, dove trova così tanta forza e coraggio una donna apparentemente fragile, per affrontare il peso di un intero esercito di polizia, paramilitari e spioni, di combriccole prevaricatrici composte da subdoli opportunisti e di sequestratori, che in nome del governo del nostro paese incalzano e cercano di rendere ogni giorno la vita impossibile a te e indirettamente, alla tua famiglia?
Yoani: Se dovessi sopportare fisicamente il peso di chi ragiona soltanto con la forza, già da molto tempo sarei stata annientata Per fortuna, la forza degli argomenti sta dalla parte di chi osa dire la verità. Il rischio è immenso, ma la soddisfazione è ancora maggiore. Una cosa che mi aiuta a continuare è il rendermi conto di come in questi tre anni la blogosfera alternativa sia cresciuta e maturata. L’esistenza di voci come Claudia Cadelo, Iván García, Miriam Celaya, Dimas Castellano, Orlando Luis Pardo Lazo e di tutti coloro che fanno parte del progetto www.vocescubanas.com o che hanno il loro spazio digitale ospitato su altre piattaforme, è un grande stimolo. Comprendere che ogni volta cresce il numero di chi osa esprimere opinioni, è una consolazione e mi fa sentire più protetta.
5. El Lapón Libre: Adorabile Yoani, hai studiato Filologia e sei diventata una delle migliori giornaliste della blogosfera alternativa cubana. Tuttavia credo che in una Cuba futura, perderemo molto se guadagneremo soltanto una professionista del giornalismo. Non hai pensato di passare alla carriera politica quando arriverà la tanto sognata democrazia? Per favore, pensaci bene, perché nella futura direzione del paese abbiamo bisogno di persone con idee fresche, aperte, profonde, libere e pluraliste.
Yoani: Ti ringrazio molto per questa domanda, perché mi permette di dare la mia spiegazione. Spero proprio che nella Cuba futura non ci saranno dirigenti ma servitori pubblici, non vorrei leader ma amministratori onesti delle nostre ricchezze. Sogno i “timonieri” di domani come persone responsabili che non guideranno questa Isola secondo i loro capricci, ma seguendo i principi della ragione avallati dall’opinione pubblica. In questo nuovo modo di fare politica voglio essere presente con gli stessi diritti civici che avranno tutti gli altri cubani. La parola “politica” si è caricata di un significato negativo nella nostra vita nazionale, in maniera tale che quando una persona intende insultare qualcuno la prima cosa che dice è: “tu sei interessato alla politica”. Al contrario esiste molta gente talentuosa, piena di energia, con molte cose da dire e da fare per la patria, che giustifica la propria inerzia con la frase: “a me non interessa la politica”. Mi piacerebbe vivere in un’isola popolata da 11 milioni di persone interessate alla politica, da 11 milioni di individui che aspirano a diventare presidenti, perché questo vorrebbe dire che tutti si sentono coinvolti nel destino della nazione.
Nel mio caso particolare sono una persona di lettere, interessata alla parola e al giornalismo, ed è in questa direzione che voglio impiegare i miei prossimi anni. Credo che questo paese non abbia bisogno di molti aspiranti alla sedia presidenziale, ma soprattutto di cittadini, di un libero flusso informativo e di libertà. In futuro mi troverete ancora impegnata nel mio ruolo: dare nuova linfa ai giornali, fare le rivelazioni necessarie sul nostro passato e sul nostro presente, cercando di essere all’avanguardia della libertà informativa che ci farà anche migliori individui politici.
Traduzione di Gordiano Lupi
(segue...)