L'accelerazione alla privatizzazione dell'acqua, imposta a tutti i livelli istituzionali (provinciale, regionale e nazionale) ci induce ad essere attivi su più livelli senza dimenticare l'azione di informazione e sensibilizzazione della cittadinanza. Un lavoro impegnativo e a tratti faticoso al quale non intendiamo però rinunciare convinti come siamo che l'acqua è e deve rimanere un servizio pubblico essenziale, un diritto e non un bisogno, un bene che non può essere trattato alla stessa stregua di un altro bene commerciale.
Quello che si può riscontrare da una empirica indagine è che alcuni Sindaci, pur preferendo la gestione in house, si sono trovati a votare, nel corso dell'ultima assemblea della SECAM, un pacchetto (piano aziendale) preconfezionato, nel quale non hanno potuto avere ruolo partecipativo, che prevede tutt'altra cosa e che è stato presentato come l'unica strada possibile. Questo a dispetto della “ampia partecipazione e condivisione” paventata dal Presidente Sertori anche nell'ordine del giorno sul Servizio Idrico Integrato presentato al Consiglio Provinciale nella sua ultima seduta, dove il documento stesso (che, come ha giustamente affermato il consigliere provinciale Righi del PDL non è altro che la fotocopia del Decreto Ronchi!) è stato approvato con 18 voti favorevoli, uno contrario e uno astenuto su venti consiglieri presenti e votanti.
L'esito era abbastanza scontato...
Da qui è nata l'esigenza di scrivere ai Sindaci per evidenziare che la strada per richiedere la deroga per la gestione in house è ancora percorribile: abbiamo un anno di tempo. Non è certo che la otterremo, ma occorre almeno provare. [...]
Invitiamo quindi i Sindaci e gli amministratori che credono che l'acqua non sia un bene mercificabile ad agire a diversi livelli:
- chiedere alla Provincia di Sondrio che si attivi per la richiesta della deroga per la gestione in house;
- prendere atto dei contenuti dell'approvanda legge regionale (in discussione in consiglio regionale il 30/11/2010) e appoggiare i diversi attori (dall'ANCI al Coordinamento Regionale Acqua Pubblica passando per diversi partiti e associazioni) che, pur con sfumature diverse concordano nell'affermare che la normativa è sbagliata sotto diversi punti di vista;
- appoggiare la richiesta di moratoria attraverso l'adozione di deliberazioni consiliari da trasmettere al governo centrale.
Di seguito le prossime scadenze:
- Lunedì 29 novembre mail bombing della Lombardia contro la legge regionale in vista del consiglio regionale;
- Martedì 30 novembre, a Milano, presidio davanti al Pirellone con inizio alle ore dodici in concomitanza con la seduta del consiglio regionale che vede all'ordine del giorno l'approvazione della Legge Regionale sull'attuazione del decreto Ronchi.
- Martedì 30 novembre, a Roma, il Forum Nazionale Acqua incontra l'ANCI nazionale per discutere in merito alla richiesta di moratoria.
- Sabato 4 dicembre,in tutt'Italia, Giornata nazionale per l'acqua pubblica ed i beni comuni (comunicheremo in seguito le iniziative sul territorio della provincia di Sondrio). La giornata segna la ripresa con rinnovato vigore della campagna di informazione e sensibilizzazione che durerà sino all'effettuazione dei referendum ed infatti, altre iniziative sono in programmazione in provincia di Sondrio per il 16 e 17 dicembre. Anche di queste ultime forniremo presto informazioni puntuali.
Per il Coordinamento Acqua Pubblica
della Provincia di Sondrio
Martina Simonini
LA LETTERA INVIATA AI SINDACI DELLA PROVINCIA DI SONDRIO
a cura del Coordinamento acqua pubblica della provincia di Sondrio
Egr. Sig. Sindaco,
anche in provincia di Sondrio stiamo assistendo ad una accelerazione dei processi di privatizzazione dell'acqua e del servizio idrico integrato. La costituzione di una nuova azienda interamente pubblica (nuova SECAM) con la prospettiva però di cedere almeno il 40% delle quote azionarie ad un socio privato entro il 31/12/2011, aggiunta alla prospettiva della formazione di un'Azienda Unica di Valle, rischia di consegnare nelle mani del mercato e dei privati la gestione di un bene fondamentale qual è l'acqua. La proposta di inserire nello statuto della nuova SECAM il vincolo di non andare oltre il 40% non tutela la conservazione della gestione pubblica, in quanto il Decreto Ronchi impone che il privato (anche se subentra in quota minoritaria) abbia compiti operativi, relegando la componente pubblica (seppur maggioritaria) ad un ruolo marginale.
In Provincia di Sondrio, in virtù delle peculiarità del territorio, si sarebbe dovuto chiedere la deroga per l'affidamento cosiddetto “in house”, ovvero a società totalmente pubblica. C'è ancora il tempo per farlo se i comuni lo chiederanno. L'ATO della vicina provincia di Lecco ha avviato l'affidamento “in house” con decorrenza 1 novembre 2010; l'ATO della città di Milano si sta attivando per prorogarlo fino al 2027.
A questo si aggiunga la legge regionale della Lombardia, in via di approvazione, che tende ad esautorare completamente i comuni stabilendo che gli stessi hanno diritto ad esprimere un parere sulle decisioni che verranno prese dalla sola Amministrazione Provinciale.
Il futuro dell'acqua è nelle nostre mani. In allegato Le inviamo l'appello a farsi parte attiva sia a livello regionale (per la modifica del progetto di legge) che a livello nazionale (per la moratoria). Le rivolgiamo un accorato appello anche per quanto riguarda l'affidamento pubblico “in house”, per un territorio che è l'unico, della Regione Lombardia, completamente montano e che per quanto riguarda le acque è già oggetto di uno sfruttamento massivo, con pochi ristorni al territorio.