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Scuola e Diritti. Articolo 33 
…Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato…
22 Novembre 2010
 

Nel nostro decennale impegno in difesa della Scuola della Costituzione, scuola di tutti e per tutti, quindi scuola laica, abbiamo pian piano approfondito i contenuti della Costituzione della Repubblica Italiana, la storia della scuola pubblica e conosciuto gli scritti di persone che, già nel passato, avevano lottato per i valori che oggi ci troviamo di nuovo a difendere.

Tra queste persone abbiamo incontrato ed apprezzato un uomo con idee così chiare che, a volte, stupisce per le sue capacità quasi divinatorie.

Quest’uomo è Piero Calamandrei, leggete cosa scrive nel 1950, quando non eravamo ancora nati!

 

«Facciamo l'ipotesi, così astrattamente, che ci sia un partito al potere, un partito dominante, il quale però formalmente vuole rispettare la Costituzione, non la vuole violare in sostanza. Non vuole fare la marcia su Roma e trasformare l'aula in alloggiamento per i manipoli; ma vuol istituire, senza parere, una larvata dittatura. Allora, che cosa fare per impadronirsi delle scuole e per trasformare le scuole di Stato in scuole di partito? Si accorge che le scuole di Stato hanno difetto di essere imparziali. C'è una certa resistenza; in quelle scuole c'è sempre, perfino sotto il fascismo c'è stata. Allora il partito dominante segue un'altra strada (è tutta un'ipotesi teorica, intendiamoci). Comincia a trascurare le scuole pubbliche, a screditarle, ad impoverirle. Lascia che si anemizzino e comincia a favorire le scuole private. Non tutte le scuole private. Le scuole del suo partito, di quel partito. Ed allora tutte le cure cominciano ad andare a queste scuole private. Cure di denaro e di previlegi. Si comincia persino a consigliare i ragazzi ad andare a queste scuole, perché in fondo sono migliori si dice di quelle di Stato. E magari si danno dei premi, come ora vi dirò, o si propone di dare dei premi a quei cittadini che saranno disposti a mandare i loro figlioli invece che alle scuole pubbliche alle scuole private. A “quelle” scuole private. Gli esami sono più facili, si studia meno e si riesce meglio. Così la scuola privata diventa una scuola previlegiata. Il partito dominante, non potendo trasformare apertamente le scuole di Stato in scuole di partito, manda in malora le scuole di Stato per dare prevalenza alle scuole private. Attenzione, amici, in questo convegno questo è il punto che bisogna discutere. Attenzione, questa è la ricetta. Bisogna tener d'occhio i cuochi di questa bassa cucina. L'operazione si fa in tre modi, ve l'ho già detto: rovinare le scuole di Stato. Lasciare che vadano in malora. Impoverire i loro bilanci. Ignorare i loro bisogni. Attenuare la sorveglianza e il controllo sulle scuole private. Non controllarne la serietà. Lasciare che vi insegnino insegnanti che non hanno i titoli minimi per insegnare. Lasciare che gli esami siano burlette. Dare alle scuole private denaro pubblico. Questo è il punto. Dare alle scuole private denaro pubblico».

Discorso pronunciato da Piero Calamandrei al III congresso dell'Associazione a Difesa della Scuola Nazionale, a Roma 11 febbraio 1950

 

…e cosa accade in questi giorni?

Il terribile ministro Tremonti, deciso a far cassa, aveva pensato di intervenire con i tagli anche sulle scuole private, a stragrande maggioranza cattoliche, scuole che, contrariamente a quanto stabilisce la Costituzione, erano già state beneficiate con mezzo miliardo di euro l’anno (legge 62/2000, governo di centrosinistra).

Insomma dopo aver massacrato la scuola statale, l’università e la ricerca, alla caccia di risorse per affrontare la crisi finanziaria e i folli sperperi su Alitalia e sull’Ici, il nostro neo ministro della lesina, o meglio dell’accetta, ha deciso di spremere, laicamente, un po’ di euro anche dalle scuole private.

Apriti cielo! (È proprio il caso di dirlo!) i vescovi hanno protestato, gli incontri tra il ministro e gli esponenti vaticani, come diversi prelati e il presidente dello Ior Ettore Gotti Tedeschi, si sono fatti più frequenti e in cinque minuti l’inflessibile Tremonti s’è piegato, restituendo quasi tutto il malloppo! (La Commissione Bilancio della Camera ha approvato all’unanimità il reintegro dei fondi tagliati alle scuole private, 11/11/2010)

Ecco il commento della ministra Gelmini (ministro dell’Istruzione Privata… e pubblica): «È stato fatto un grande sforzo da parte di tutto il Governo e per questo ringrazio il presidente Berlusconi: è stata data la giusta importanza al sistema scolastico e universitario. Sono state trovate risorse per le paritarie, per le spese di funzionamento delle scuole e per le supplenze nelle scuole pubbliche».

Meditate gente, meditate!

 

A cura della segreteria di Scuola e Diritti

(per 'l Gazetin, dicembre 2010)


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