Adriana Zarri è tornata nella casa del Padre.
La ricordo con affetto perché ha accompagnato per anni la mia formazione a cominciare dal suo originale e pionieristico L'impazienza di Adamo (1964), libro riguardante la dimensione trinitaria della sessualità. Cosciente che «il sesso è una realtà immensa che attende ancora la sua rivelazione», Adriana è partita dal «sonno di Adamo» e dallo «sguardo di Eva» per approdare a una teologia esistenziale profonda e ricca di fascino.
La ricordo come donna di poesia e profezia, mistica e politica, ricca di una spiritualità profonda, verace e pugnace.
Riporto una sua frase attualissima che ho inserito nel dossier di Mosaico di pace di luglio 2010, dedicato a “un moderno tribalismo guerriero”.
«Dio mi sta bene, e anche la patria e la famiglia; ma il trilogismo Dio-Patria-Famiglia non mi sta più bene. Dico no a quel dio usato come cemento nazionale, a quella patria spesso usata per distruggere altre patrie, a quella famiglia chiusa nel proprio egoismo di sangue. Non mi riconosco tra quei cittadini ligi e osservanti che vanno in chiesa senza fede, che esaltano la famiglia senza amore, che osannano alla patria senza senso civico».
Buon cammino a lei e a tutti noi.
Sergio Paronetto
(da Coi piedi per terra, 19 novembre 2010)