19 Novembre 2010
È morta stanotte, a Strambino, presso Ivrea, più che novantenne, Adriana Zarri.
Poetessa orante, teologa, mistica, amica, libera, donna, critica, antesignana, persona aggregatrice di amicizie e di spiriti, promotrice di libertà impegnata, sofferta, e lieta.
Tra gli altri suoi scritti, non molto tempo fa compose per sé questa “epigrafe d'erba”, che mi piace offrire. È una preghiera alla terra e al cielo, alla Vita, che ogni cuore aspirante può elevare insieme a lei. (Enrico Peyretti)
Epigrafe d'erba
Non mi vestite di nero:
è triste e funebre.
Non mi vestite di bianco:
è superbo e retorico.
Vestitemi
a fiori gialli e rossi
e con ali di uccelli.
E tu, Signore, guarda le mie mani.
Forse c'è una corona.
Forse
ci hanno messo una croce.
Hanno sbagliato.
In mano ho foglie verdi
e sulla croce,
la tua resurrezione.
E, sulla tomba,
non mi mettete marmo freddo
con sopra le solite bugie
che consolano i vivi.
Lasciate solo la terra
che scriva, a primavera,
un'epigrafe d'erba.
E dirà
che ho vissuto,
che attendo.
E scriverà il mio nome e il tuo,
uniti come due bocche di papaveri.
Adriana Zarri (+ 18 nov. 2010)
(da Coi piedi per terra, 19 novembre 2010) |