si tratta del mio primo reading in terra natia,
con tutti i timori e le timidezze del caso...
Inizialmente volevamo centrarlo
sul mio nuovo libercolo Rondini come Formiche,
ma come sapete sono tanto
tantissimo legata a quello sociale per le donne,
così si è deciso di fare un reading di mie poesie,
con pezzi di entrambe le raccolte
e anche con qualcosa fuori
Mi presenterà il bibliotecario
Giovanni Cammarata
e forse avrò anche un accompagnamento musicale
Intanto vi saluto, sperando davvero di avervi con me
barbarah
A mio nonno Enveri
È il fumo londra che sgocciola dalla tua testa trasparente,
mentre in fila tre piccioni limitano il confine tra un tetto e
un cielo stanco, che mi ripercorre la strada sgrigiata
Da bambina col nonno disegnavo la pioggia.
Era di righe diritte e di righe oblique,
un po’ oblique a destra e un po’ oblique a sinistra
Ne facevamo pagine,
pagine intere di queste righe di pioggia
E oggi pagherei con tutti i miei libri una pagina di quelle righe di pioggia,
diritte e oblique, oblique a destra e oblique a sinistra
E ancora, io el nonno disegnavamo anche le grandi scale
della nostra chiesa bianca di Loreto
Erano scalini che man mano che si avvicinavano ai due campanili diventavano più corti,
per lasciare spazio all’impianto della chiesa bianca
Ed era bello anche quel disegno, con la chiesa bianca e ben due campanili
E quelle scale a salire e che poi scendevo,
quando aprivano la chiesa e ci andavo a messa coi nonni
Cambierei ogni preghiera disperata di me adulta
con quelle preghierine di allora, suggeritemi dalla moglie del nonno
Ma poi io el nonno coloravamo anche,
non solo pioggia con righe diritte e oblique a destra e oblique a sinistra
o scale a decrescere di una chiesa bianca con ben due campanili,
Capitava infatti che sua moglie mi comprasse il quaderno delle greche e
lì ci divertivamo a completarle,
forse si divertiva anche di più il nonno
perché ricordo lei che gli rimproverava di finirmi il quaderno,
gli diceva è per la bambina!
Quel nonno che ancora lavorava la sua vigna e
m’insegnava a rubare le castagne sotto la pianta che le faceva più grosse e
che mi ha chiesto scusa la volta che mi sono arrabbiata con lui
perché aveva strappato le piante di pomodorini di lei,
diceva che gli soffecavan le viti
O che mi rimproverava perché mi mangiavo le unghie
Dopo che è mancato non l’ho mai più fatto
non me ne sono neanche accorta subito, ma vorrei farglielo sapere
e vorrei fargli sapere che ogni volta che la pioggia viene giù diritta
vedo le nostre righe diritte
e quando invece viene di vento
vedo le nostre righe oblique a destra e oblique a sinistra
E il fatto che in chiesa non ci andrò mai da sposa non mi preoccupa,
ma in quella chiesa bianca con due campanili
quando ci torno penso ai nostri disegni,
che conoscevano già la strada della vita
diritta e obliqua,
obliqua a destra e obliqua a sinistra
in salita e in discesa, tra la terra e il cielo
con noi in mezzo a disegnarci.
Barbarah Guglielmana
(Pavia, domenica 17 ottobre 2010)
Mercoledì 24 novembre 2010, alle ore 20:30, la Biblioteca civica di Chiavenna ospiterà Barbarah Guglielmana per un reading di poesia.
Andiamo ad ascoltarla!
(da 'l Gazetin, novembre 2010)