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LEAL Sondrio. Piumini & co
Oche in un allevamento intensivo
Oche in un allevamento intensivo 
17 Novembre 2010
 

La piuma è una produzione cornea dell'epidermide di tutti gli uccelli. Nei primi mesi di vita le piume sono molto morbide e costituiscono il rivestimento contro il freddo indispensabile in tutti i volatili. Possiamo quindi affermare che esse svolgono delle funzioni fisiologiche fondamentali ed il venir meno di esse comporta inevitabilmente un grave danno al benessere e alla vita stessa degli animali.

Purtroppo molti oggetti che utilizziamo sono realizzati con piume strappate agli animali. Nella loro ammaliante morbidezza è nascosta una dose inenarrabile di crudeltà e di sofferenza.

I volatili terrorizzati vengono immobilizzati, con le zampe legate, e vengono strappate loro tutte le piume del corpo. Le oche dimenandosi si procurano serie ferite. Quando questo tormento è finito vengono ributtate nella stalla. Sfinite, scioccate ed apatiche rimangono immobili in un angolo tra le altre vittime finché non sarà di nuovo il loro turno. Questa tortura, definita “estremamente crudele” da medici veterinari e persino da avicoltori, inizia quando le oche hanno solo otto settimane di vita. Viene poi ripetuta ogni otto settimane per altre due o tre volte.

A prodotto finito è impossibile sapere se le piume derivino da oche vive o morte. Poco cambia per un consumatore etico che non comprerebbe comunque un prodotto che comporta la sofferenza o l'uccisione di animali. I paesi principali che adottano questo procedimento crudele sono la Polonia, l'Ungheria, la Romania, dove circa il 60% della piuma prodotta viene ottenuta con la spiumatura dell'oca viva, ma il più forte produttore è l'Est Asiatico, specie per il piumino d'anatra. Il maggiore produttore mondiale è la Cina. Fra i paesi produttori ci sono anche Islanda, Francia, Irlanda, Canada, Italia.

Nelle grandi fattorie vengono allevate contemporaneamente più di 20.000 oche da ingrasso. Ormai i terreni da pascolo non hanno più un filo d'erba e sono completamente infangati. Per questo e per una maggiore produzione si è ricorso agli allevamenti intensivi in grandi capannoni al chiuso che sono causa di stress per gli animali. Ciascuna operaia spiuma fino a 100 oche al giorno: una ogni 3-4 minuti. Non c'è tempo per lavorare con delicatezza e le operaie sembrano non accorgersi più delle grida di dolore delle oche: per loro questo lavoro pagato a cottimo è diventato un'abitudine e più oche spennano più sostanzioso è il compenso.

Tutto procede molto velocemente e spesso, insieme alle piume vengono strappati pezzi di pelle e procurate lacerazioni alle oche nella più totale indifferenza degli addetti ai lavori. Queste vengono prese per il collo e poi legate per le zampe o semplicemente immobilizzate tra le ginocchia dell'operaio. Una volta terminata l'operazione, la pelle delicata dell'oca, terrorizzata e dolorante, viene spolverata di disinfettante fino alla prossima spiumatura. Non è raro che nel tentativo di liberarsi si procurino ferite o fratture. La spiumatura può portare alla morte dell'animale per lo stress cui viene sottoposto o per il freddo che deve poi sopportare.

Quando le piume non sono più così morbide e la produzione di esse diminuisce la maggior parte delle oche sono uccise per la loro carne. I poveri pennuti vengono appesi per le zampe ad una catena mobile che li trasporta verso la macchina ghigliottina che mozza loro la testa mediante una lama girevole. Talvolta si usa schiacciare la testa dei volatili con una grossa pinza. Quelle ancora vive saranno sottoposte a un altro tormento: per settimane vengono iperalimentate forzatamente per il foie gras (il fegato scoppiato).

 

Gli oggetti intorno a noi. Le piume utilizzate per le imbottiture di trapunte, piumoni, piumini, materassi, sacchi a pelo, cuscini, giacche a vento ed altri capi d'abbigliamento provengono dalle oche. Esse sono usate anche negli accessori da toilette per dare la possibilità alle signore di incipriarsi il naso, oppure negli strumenti per fare la polvere sui mobili ed anche come ornamento dei cappelli di alpini, bersaglieri e ballerine. In passato venivano utilizzate per scrivere come pennini da intingere nell'inchiostro, oggi sostituite dalle penne a sfera e altre sintetiche. In molte trapunte, piumini e giacche a vento le piume sono state sostituite da imbottiture sintetiche in ovatta di poliestere e materiali tecnologicamente più avanzati (ne sanno qualcosa gli amanti degli sport invernali).

Dopo quanto letto, speriamo raccogliate il nostro invito ad evitare l'acquisto di questi prodotti solo apparentemente incruenti. È opportuno inoltre scrivere alle aziende che producono oggetti con piume invitandole a sostituirle con prodotti cruelty-free. Nei nostri acquisti evitiamo i prodotti dove non è specificato il materiale d'imbottitura: un nostro piccolo gesto per non essere complici inconsapevoli di un mercato senza scrupoli.

 

Per informazioni e adesioni:

michele.mottini@cheapnet.it

 

LEAL Sezione di Sondrio

(da 'l Gazetin, novembre 2010)

 

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