Quando iniziai ad occuparmi di tematiche “agricole” sui giornali locali, partii da una constatazione. I calendari delle banche locali ritraevano stupendi paesaggi alpestri, costumi caratteristici, lavori manuali, gente di paese, sagre, ecc. Allora mi dissi: ma questi rappresentano la realtà in maniera folkloristica!!! Voglio cambiare il modo di presentare la realtà “agricola”.
Sono passati vent'anni e più... E vedendo la locandina ed il programma di questo convegno, mi dico se è cambiato qualcosa.... Se in un paese come Albaredo, terra di vacche, di capre e pecore, di formaggi, di pastori e casari non si trova più un ragazzino che abbia voglia di fare il cascìn, occorre chiedersi ancora se convegni come quello in bacheca possono essere utili... O se non è meglio fare corsi di formazione o incentivare le scuole a far fare questa esperienza lavorativa ai propri alunni.
Tutto va bene per la causa, voglio dire. Non ditelo a me che ho organizzato (e organizzo) per anni con la “mia” SCAM (SCuola pratica per l'Agricoltura di Montagna) convegni, corsi, dimostrazioni pratiche e quant'altro. Ma se a chiedere continuamente di volere venire in alpeggio sono solo ragazzini marocchini, kosovari, indiani o albanesi, dobbiamo chiederci perché i “nostri” no?
Alfredo Mazzoni