Maggioranza sì, maggioranza no! Questo è il dilemma che cruccia sia l'ex maggioranza che l'opposizione.
Il ragionamento che convince gli aficionados del cavaliere è quello di conservare la maggioranza, dove ancora resiste, e richiamare il popolo elettore per l'altra parte del Parlamento, evidentemente con questa medesima legge elettorale; della serie...
ti piace vincere facile!
Dice il cavaliere: “Avevo la maggioranza, l'ho perduta per strada, ma la mantengo al Senato, quindi basta verificare, con elezioni anticipate, se realmente è venuta a mancare la maggioranza alla Camera dei deputati, interpellando il corpo elettorale, con votazioni limitate a quella parte del Parlamento, facendo salva e dando per già espressa la volontà popolare al Senato”.
Ragionamento correttissimo, tanto corretto da diventare speculare, perché l'opposizione dovrebbe dire (ma non lo fa!!!): “Avevi la maggioranza, ora sei in minoranza alla Camera dei deputati, conservando una parvenza di maggioranza al Senato. Verifichiamo se la minoranza che ha stravolto il governo è voluta anche dal popolo elettore, chiamando alle urne solo per il Senato, facendo salva e dando per già espressa la volontà popolare alla Camera”.
Risulta evidente ad ognuno che nella migliore delle ipotesi si sancirebbe l'ingovernabilità come metodo, perché chiunque dovesse vincere si ritroverebbe dimezzato tra Camera e Senato, l'una favorevole e l'altra contraria.
Ma forse è proprio quello che vuole il presidente del consiglio.
Rosario Amico Roxas