Domenica , 24 Novembre 2024
VIGNETTA della SETTIMANA
Esercente l'attività editoriale
Realizzazione ed housing
BLOG
MACROLIBRARSI.IT
RICERCA
SU TUTTO IL SITO
TellusFolio > Diario di bordo
 
Share on Facebook Share on Twitter Share on Linkedin Delicious
Monica Lanfranco. Forse le femministe sono invisibili?
13 Novembre 2010
 

Mentre andava in onda la prima, attesissima puntata della trasmissione di Fazio e Saviano ero impegnata in un seminario sul sessismo e il rispetto tra i generi con circa sessanta adolescenti.

Poi, tornata a casa, ho potuto vederne l’esordio in tv. Non sono una distruttiva, e so quanta fatica ci vuole per aprire spiragli di intelligenza e di condivisione di cultura in questo paese, a maggior ragione in tv, uno degli strumenti più potenti di trasmissione responsabile della desertificazione delle coscienze e dei cervelli.

Penso quindi che gli autori abbiamo ben ponderato l’importanza di fare scelte precise proprio nella trasmissione di apertura, e in questa apertura così significativa le uniche presenze e parole di donne sono state quelle di una precaria e di una suora (velata).

A parlare di donne è stato, poi, anche Roberto Benigni, che ha nominato più volte Rosy Bindi nel (già visto) tormentone a proposito della volgarità di Berlusconi nei suoi confronti. Fine.

Mi domando, vi domando: posto che la precarietà cancella anche e soprattutto la libertà e la cittadinanza femminile, e posto che l’accoglienza del bisogno di spiritualità è presupposto di democrazia, non c’erano altre voci di donne da poter proporre?

Gli elenchi mi piacciono: spesso anche a sinistra si dice in modo spregiativo ‘fare l’elenco della spesa’ o ‘fare la lista della serva’ per indicare una forma considerata dagli uomini meno nobile della pratica politica, perché concreta e meno ideologica e astratta, che invece piace alle donne, e per questo la formula adottata per ritmare gli interventi nella trasmissione mi è sembrata giusta e innovativa.

Siccome stiamo preparando, a 10 anni da Punto G del 2001 a Genova, un nuovo Punto G per giugno 2011, (fu il primo incontro femminista internazionale dopo Seattle che mise a tema l’impatto violento della globalizzazione sulle vite individuali e collettive delle donne nel mondo, nei sentimenti come nell’economia), ecco un elenco di donne e di pratiche femministe che avrei desiderato ascoltare scandito da tre donne in quella trasmissione, una giovane, una matura e una anziana femminista, per dare visibilità e corpo a tre generazioni che in questo paese hanno costruito, tramandato e infine ricevuto e trasformato l’eredità dei femminismi.

Si tratta di una lista mancante e imprecisa, ma che comunque sento di dovere fare, anche solo per nominare alcuni luoghi e nomi rimossi dalla storia e quindi dalla memorabilità collettiva. Perché credo che se non si nominano i nomi e non si evocano i corpi reali e non di gomma delle donne, che sono state offese e umiliate soprattutto attraverso la tv negli ultimi dieci anni, non si registra la grave emergenza della quale soffre l’Italia.

Mi sarebbe piaciuto ascoltare questa lista in una trasmissione tv che si propone come antagonista e ribelle ai canoni imperiali.

La scrivo come la propose la studiosa e attivista femminista Anna Mary Maggiore in una conferenza universitaria nel 2003, pensata nella forma di tributo e ringraziamento a donne italiane e a realtà collettive che, in barba all’andazzo nazionale dei potenti lenoni, magnaccia, procacciatori di pezzi di carne femminile e delle suddite, giovani e meno giovani, colluse con questo sistema che le divora, continuano invece, camminando a testa alta tra le macerie, a credere nella forza dei movimenti delle donne, e in se stesse. Una lista piccola e ovviamente mancante, che guarda solo l’Italia, perché altrimenti sarebbe infinita.

Eccola.

 

Grazie alla costituente Teresa Mattei, grazie a tutte le partigiane, e soprattutto a quelle che non imbracciarono armi, grazie alle donne cattoliche che votarono sì per il divorzio e per la legge 194 sull’interruzione volontaria della gravidanza, grazie a Emma Bonino, grazie ad Adele Faccio, grazie ad Alma Sabatini, grazie a Elena Marinucci, grazie a Tina Lagostena Bassi, grazie a Tina Anselmi, grazie a Lidia Menapace, grazie a Giancarla Codrignani, grazie alle donne di Vicenza che lottano contro la base Dal Molin, grazie alle attiviste no Tav e no Ponte, grazie alle operaie della Omsa, grazie alle madri vulcaniche, grazie alle migranti e alla native di Trama di terre di Imola, grazie a Imma Battaglia, a Titti De Simone, a Paola Concia per il loro dirsi lesbiche senza enfasi, grazie a Anna Kulishov, grazie ad Anna Maria Mozzoni, grazie alla ambientalista dimenticata Laura Conti, grazie a Nildi Iotti, a Silvia Vegetti Finzi, a Dacia Maraini, a Cristina Comencini, a Lina Wertmuller, grazie a Liliana Cavani e Natalia Aspesi, grazie a Luisa Murano, grazie a Eva Cantarella, grazie a Elisabetta Donini, grazie a Chiara Saraceno, grazie alle donne delle comunità cristiane di base, alle pastore valdesi, alle suore comboniane che non portano il velo, alle giovani musulmane della seconda generazione che si battono contro il velinismo mediatico e contro il velo islamico, grazie a Margherita Hack, grazie a Rita Levi Montalcini, grazie a Carla Lonzi, grazie a Franca Pieroni Bortolotti, grazie a Elena Gianini Belotti, grazie a Miriam Mafai, grazie a Simona Mafai, grazie a Pia Covre e Carla Corso, grazie a Lorella Zanardo, grazie alle femministe giovani e meno giovani che continuano a costruire reti, relazioni concrete e virtuali nel web, nelle scuole, nelle università, nei consigli comunali, provinciali, regionali, nelle associazioni di volontariato, nel sindacato per dare visibilità alle centinaia di appuntamenti, seminari, incontri, tavole rotonde, convegni, happening, flash mob, pagine faceboobk, siti, radio, settimanali, mensili, trimestrali, pièces teatrali, librerie e biblioteche delle quali la tv non dà notizia.

Grazie a loro, grazie a tutte noi, perché questa non notorietà ci affatica ma non ci piega, grazie perché queste reti e queste relazioni sono una parte essenziale e irrinunciabile di questo paese, che ogni giorno si sveglia nelle difficoltà materiali ma non si arrende, e cerca di costruire futuro, per le donne e per gli uomini, verso l’uscita dalla palude sessista e omofoba nella quale ci troviamo. E la lista continua.

 

Monica Lanfranco


Articoli correlati

  Monica Lanfranco. Nuovo numero di Marea
  Monica Lanfranco. Islam: Dove sono i laici?
  Monica Lanfranco. Il lato oscuro della competenza femminile
  Monica Lanfranco. Dalla vostra inviata al Cairo. Report primo giorno con Nawal Al Sadaawi e Drude Dalerup
  due di giugno
  Lidia Menapace. Femminile plurale
  Monica Lanfranco. Le madri cattive esistono: le produce l’ignoranza di sé
  Monica Lanfranco. Faccende da donne
  Monica Lanfranco. Pensieri sulla violenza sulle donne e sul che fare
  Lidia Menapace. Il treno, il lotto, la mutazione genetica
  Lidia Menapace. L'articolo più bello / L'articolo più brutto
  Lidia Menapace. Dei luoghi vivi e parlanti
  Emma Bonino. Una riscossa democratica e civile
  Carlo Lania. “Sull’immigrazione l’Europa ha fallito”
  Emma Bonino. Non è solo la crisi del berlusconismo, è crisi di regime e di sistema
  Emma Bonino: “Tradire la Costituzione porta sempre male”
  Legalità! legalità! legalità! Io sto con Emma
  Milano. Radicali: Dibattiti e raccolta firme alla festa del PD
  Silvia Fumarola, Orazio La Rocca. No all'orazione della Bonino in chiesa
  Stefano Bettera. Emma Bonino: «Una metropoli ecologista e laica»
  Emma Bonino: “Voglio essere speranza ma non vendiamo illusioni”
  Daniela Preziosi. Bonino scalda il partito: non vi libererete di me
  Lidia Menapace. Emma Bonino
  Milano. “Insieme senza muri”
  Giuseppe Civati. Je suis laïque
  Emma Bonino: “All'Onu c'è un'atmosfera nuova. Dobbiamo esplorare i segnali dall'Iran”
  Valter Vecellio. La situazione...
  “Ora una donna al Quirinale: Emma Bonino"
  Lo ius soli “tempe­ra­to” e “gli schiaffoni in Aula”, la tortura che diventa finalmente reato
  Emma Bonino. La nostra battaglia è solo all'inizio di un'esperienza politica nuova
  Fabio Poletti. Emma Bonino: «Berlusconi non può trattare l'Europa come un taxi»
  Enea Sansi. +Europa: Emma Bonino centro del ‘nuovo’ Partito democratico
  “Non chiudere gli occhi sui lager dei migranti”. Intervista a Emma Bonino
  Lidia Menapace. Cominciare da un FBI europeo?
  Valter Vecellio. Moratoria aborto: ma di che stiamo parlando?
  I 95 anni di Lidia e i 25 di Marea
  Nasce la “Tavola Rosa Luxemburg”
  Lidia Menapace. tristi pensieri (transitori) di fine estate
  Lidia Menapace. Colmo il cesto delle cose vecchie da bruciare il 31
  La presentazione del libro di Lidia Menapace dell'8 marzo a Pescara
  Lidia Menapace
  Crisi Governo Prodi. Giovanni Sarubbi intervista Lidia Menapace
  Lidia Menapace. Novanta!
  Una rivista per crescere insieme
  Lidia Menapace. “Chiedo l'iscrizione a Rifondazione comunista”
  Film su Lidia Menapace. A Genova, domenica 3 dicembre
  Lidia Menapace. Come e perché
  Ségolène Royal con Lidia Menapace contro la ratifica del “Trattato di Lisbona”
  Giancarla Codrignani. Insisto, scuola e militari sono incompatibili
  Giancarla Codrignani. Appello per “Fermare la strage”
  Giancarla Codrignani. Per la salvezza del futuro
  Commemorazione di David Kato
  Valter Vecellio. Legge sull’omofobia: una questione di leadership nel PD
  Carlo Troilo. I parlamentari: facciamoci i PACS nostri
  Giuseppina Rando. La pietas di Antigone
  Letteratitudine. Ricordando Wisława Szymborska
  Dacia Maraini. Al Presidente della Repubblica
  Nicoletta Varani. Il “Festival dell’eccellenza al Femminile”
  Le donne raccontate da Dacia Maraini
  Annagloria Del Piano. La scrittrice Dacia Maraini a ruota libera col suo pubblico
  Gianfranco Cercone. “Qualcosa di nuovo” di Cristina Comencini
  Associazione Luca Coscioni. Noi militanti “da marciapiede” vietato ai disabili
  Left: Cosa c’è dietro alla crociata contro le unioni civili che andrà in scena al Family day
  Lidia Menapace. Chiara Saraceno
  “Margherita Hack si è battuta per libertà di ricerca, autodeterminazione e laicità”
  Alessandra Borsetti Venier: Margherita Hack presenta Raccontare di scienza e di mistero
  300 firme in un giorno: prosegue anche in Valtellina l'iniziativa dei radicali
  Morbegno. Si chiamerà Via Rita Levi-Montalcini
  Finanziaria e finanziamenti alla ricerca. Lo spettro del voto della Montalcini agita la maggioranza
  Si chiameranno Rita Levi-Montalcini e Camilla Cederna le scuole di Montagna
  Voto Sì, finché sono in tempo
  Emma Bonino ricorda Rita Levi Montalcini
 
 
 
Commenti
Lascia un commentoNessun commento da leggere
 
Indietro      Home Page
STRUMENTI
Versione stampabile
Gli articoli più letti
Invia questo articolo
INTERVENTI dei LETTORI
Un'area interamente dedicata agli interventi dei lettori
SONDAGGIO
TURCHIA NELL'UNIONE EUROPEA?

 70.8%
NO
 29.2%

  vota
  presentazione
  altri sondaggi
RICERCA nel SITO



Agende e Calendari

Archeologia e Storia

Attualità e temi sociali

Bambini e adolescenti

Bioarchitettura

CD / Musica

Cospirazionismo e misteri

Cucina e alimentazione

Discipline orientali

Esoterismo

Fate, Gnomi, Elfi, Folletti

I nostri Amici Animali

Letture

Maestri spirituali

Massaggi e Trattamenti

Migliorare se stessi

Paranormale

Patologie & Malattie

PNL

Psicologia

Religione

Rimedi Naturali

Scienza

Sessualità

Spiritualità

UFO

Vacanze Alternative

TELLUSfolio - Supplemento telematico quotidiano di Tellus
Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - ISSN 1124-1276 - R.O.C. N. 32755 LABOS Editrice
Sede legale: Via Fontana, 11 - 23017 MORBEGNO - Tel. +39 0342 610861 - C.F./P.IVA 01022920142 - REA SO-77208 privacy policy