Il piano straordinario che il direttore generale della Rai, Mauro Masi, ha presentato ieri al Consiglio di amministrazione prevede di recuperare 100 milioni di euro dall'evasione dei canoni speciali, cioè il possesso di uno o più televisori usati “fuori dall'ambito familiare nell'esercizio di un'attività commerciale e a scopo di lucro diretto o indiretto”. Per esempio, alberghi, bar, ristoranti, uffici, enti e amministrazioni pubbliche, imprese. I canoni speciali hanno vari importi, che arrivano fino a 6.510,13 euro. A questo scopo la Rai userà la struttura già esistente, composta da 120 accertatori, che sarà potenziata con ulteriori 50 agenti mandatari, a costo zero per l'azienda in quanto verranno retribuiti a provvigione.
Era ora che la Rai si accorgesse anche degli apparecchi tv che sono in luoghi diversi dalle abitazioni private: sono anni che denunciamo questa evasione fiscale, che era tale per esplicita mancanza di iniziativa della Rai stessa, iniziativa che, invece, è sempre stata continua nei confronti delle famiglie.
A differenza, però, delle varie fantasie che vengono utilizzate per gli apparecchi domestici (dove intimano -non sempre, ma spesso- che si paghi anche per il pc, etc. fantasie che noi puntualmente invitiamo a contestare), in questo caso si parla di apparecchi televisivi. Probabilmente perché non vogliono far esplodere il maleodorante -e diffusamente odiato- pentolone in cui cucinano quel minestrone che chiamano canone o abbonamento (pur trattandosi di vera e propria imposta...): ve l'immaginate gli uffici che devono pagare un'imposta per ogni computer e per ogni telefonino?
Ma, nonostante le “miti” pretese e gli scarsi mezzi (170 accertatori per tutta Italia...), bisogna fare molta attenzione perché il direttore Masi ha precisato che queste persone verranno pagate a provvigione. Visto come questi signori -spesso da codice penale- si comportano con le abitazioni domestiche, perché non dovrebbero fare altrettanto per gli uffici? È frequente cioè, che a persone che abbiano solo parlato con questi signori dopo aver aperto loro la porta di casa, sia stato chiesto di firmare un foglio che attestava il colloquio... e poi si sono trovati una dichiarazione in cui ammettono di possedere un apparecchio tv oppure non firmano e poi si ritrovano su quella dichiarazione uno scarabocchio che la Rai dice essere la loro firma. Situazione di illegalità e truffa che ovviamente viene incentivata dal fatto che gli accertatori fiscali vengono pagati a provvigione...
Continuiamo a farci male continuando a mantenere questa imposta sempre più odiata ed evasa?
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con anche migliaia di testimonianza di cittadini truffati come sopra
Vincenzo Donvito, presidente Aduc