Valentina Vandilli. Pasolini muore due volte Video cronaca del sit-in a Palazzo Chigi degli attivisti omosessuali e transessuali
05 Novembre 2010
Il 2 Novembre 2010, giornata di commemorazione per la scomparsa del poeta Pier Paolo Pasolini, il Presidente del Consiglio italiano Silvio Berlusconi durante il Salone del Motociclo a Milano, ha dichiarato:
«Mi accusano di guardare in faccia qualche bella ragazza… ma meglio essere appassionati di belle ragazze che essere gay».
Nella stessa giornata molti attivisti gay, lesbiche e transessuali si sono organizzati, dopo aver saputo dell’iniziativa dei Radicali riguardo un sit-in di protesta per le frasi del Premier, davanti palazzo Chigi.
Ci siamo riuniti verso le 18:00 sul marciapiede al lato di Palazzo Chigi, unico posto consentito in mattinata dalla Questura per manifestare, io sono arrivata alle ore 19:00 quando la maggior parte delle interviste ai politici di vari partiti erano già state girate.
Dopo una mezzora (al termine di tutti gli interventi al megafono), la tensione generale sembrava essere calata, ma l’insoddisfazione evidentemente si celava all’interno di tutti noi.
Un passaparola veloce e subito alcuni ragazzi e ragazze si sono gettati a terra in mezzo al traffico, sulle strisce pedonali, stendendo un lenzuolo con su scritto “nessun rispetto per chi non ci rispetta”, specifico che tra di loro c’erano sia semplici attiviste/i autonome/i che associati o esponenti di alcune associazioni LGBT romane.
Attimi di smarrimento tra il resto delle persone rimaste in piedi, circa 150, è le circa 40 persone già a terra.
La polizia non è intervenuta se non per coadiuvare i Vigili urbani che controllavano il traffico parzialmente deviato su una sola corsia.
Dopo qualche minuto l’esponente dei Radicali che si era preso la responsabilità dell’iniziativa ha incoraggiato le persone a terra a rialzarsi, ma senza esito positivo.
Un ulteriore tentativo di far alzare i manifestanti è stato fatto dall’esponente del PD Cristiana Alicata, che suggeriva di interrompere la protesta per non disturbare ulteriormente il traffico già congestionato, ma in risposta alcuni ragazzi a terra le urlavano:
“Siamo stufi di essere sempre noi quelli che rispettano e a noi nessuno ci rispetta! Non ci alziamo!”
scroscio di applausi del resto dei manifestanti.
Grazie agli interventi al megafono di un ragazzo, siamo riusciti a leggere due articoli della Costituzione italiana, tra qui l’articolo 3.
Molte urla si sono levate:
“vergogna – vergogna”, “berlusconi fuori dai coglioni”, “libertà- libertà”
Dopo la fine degli interventi al megafono i manifestanti si sono rialzati rimanendo per un’altra mezz’ora circa a discutere dell’accaduto, in seguito si sono tutti dispersi.