Fabio Beccacini, trentatreenne ligure, giunge al suo terzo romanzo noir con un'opera di tutto rispetto. Sushi sotto la Mole (Frilli Editori), alla terza ristampa in pochi mesi, e seconda avventura del commissario genovese Giorgio Paludi, è un giallo ben calibrato con un paio di 'effetti speciali' interessanti. Nella trama del romanzo le storie se ne stanno in controluce ricalcando quelle che, a tratti, viviamo giorno per giorno. All'interno della stilizzazione del noir, Beccacini, schizza un disegno dalle molte ombre. Ed è in quei ritagli senza luce che si svolgono le cose più misteriose e inquietanti. Sushi sotto la Mole non è il classico giallo a scatole cinesi, o un rompicapo 'della stanza chiusa'. O meglio, il plot mistery c'è, ed è condito da alcune trovate anche metaletterarie molto gustose. Ma quello che convince, è la resa pittorica di una città mai abbastanza esplorata dalla narrativa di genere. Un miscuglio di fiction e realtà conclamata, di ragazze madri e criminali da ghetto, cani, gatti e uomini che attraversano un inverno gelido sperando in qualche modo di lasciare il loro segno. Sorprende, che la crisi economica mondiale, s'infiltri tra le pagine del libro fino a incrinare la stabilità dei personaggi con delle piccole sottolineature, dei graffi sul vetro, che rendono opaca la scrittura, come se fosse annebbiata. La stessa nebbia, anche letteraria e citazionistica, che avvolge Torino in un mantello. Fabio Beccacini questa volta forzando le linee del genere finisce per scrivere un romanzo tout court, con alcune piccole sbavature (a volte la scrittura sembra tradire una certa fretta, ma è quasi un vezzo)... è un libro che vi farà venire voglia di incontrare la notte di Torino, sedervi in un caffè, conoscere i personaggi del libro e i loro animali.
Conobbi, e pubblicai, Fabio Beccacini per primo con Il Foglio, con il suo Via del Campo, un racconto lungo noir ambientato nei bassi genovesi. Sono quindi, e rimango, di parte, ma non posso che confermare le sue qualità, abbinate ora a una maturazione stilistica nella lunghezza del romanzo. L'han già detto altri, ma colpisce la coralità della storia e l'umanità del narratore. In mezzo a libri tanti al chilo e scrittori inventati a tavolino, Sushi sotto la Mole è un romanzo che ha qualcosa da dire: sembra una frase scontata, ma nella narrativa in vendita nelle nostre librerie non lo è affatto. Passate Parola.
Gordiano Lupi