Vargas Llosa e Gabriel Garcia Marquez sono due Premi Nobel per la Letteratura latinoamericani, ma il loro rapporto non è certo idilliaco. La crisi tra i due grandi scrittori cominciò 34 anni fa, il 12 febbraio del 1976, quando Mario Vargas Llosa definì l'amico d'un tempo come “un cortigianio di Fidel Castro”.
Non è mai stato chiaro se il dissidio tra i due letterati sia avvenuto per motivi personali o politici. Vargas Llosa resta un uomo di sinistra ma si è adeguato a un capitalismo di libero mercato e ne ha accettato le conseguenze. Garcia Marquez appoggia con tutto se stesso il sistema dittatoriale cubano. Fu proprio Vargas Llosa a proporre Guillermo Cabrera Infante per il Premio “Cervantes”, assegnando un premio meritato a uno dei più grandi scrittori cubani del nostro secolo. Non fu un gesto gradito a Fidel Castro e neppure a Garcia Marquez. I pettegolezzi del mondo letterario narrano che Garcia Marquez avrebbe provocato la separazione di Vargas Llosa dalla moglie Patricia, perché le avrebbe rivelato una presunta infedeltà del marito. La stampa colombiana propende per questa versione, anzi aggiunge un ulteriore passaggio da telenovela affermando che Garcia Marquez avrebbe fatto decise avances nei confronti di Patricia.
Lo scrittore colombiano non parla molto con la stampa e non ha commentato la notizia del Nobel assegnato al rivale. Vargas Llosa, d'altro canto, ha detto a un giornalista che gli chiedeva un'opinione su Garcia Marquez: «Non parliamo di queste cose proprio adesso!». In ogni caso ha aggiunto, senza specificare a quale messaggio si riferisse: «Sono molto grato per la dichiarazione rilasciata da Garcia Marquez riguardo al mio premio». Noi non abbiamo letto nessun commento del colombiano, ma forse ci è sfuggito. Nel 2007 Vargas Llosa ha affermato a proposito della lite tra lui e Marquez: «C'è un patto tacito tra di noi. Non parliamo dei nostri rapporti per dare lavoro ai biografi, così non avranno vita facile. Spetta a loro indagare, scoprire e raccontare cosa è accaduto». Vargas Llosa ha aggiunto: «Credo che il Premio Nobel sarebbe dovuto andare anche a scrittori come Borges, o Nabokov, ma senza dubbio anche autori come Dario Fo e Garcia Marquez lo meritavano».
In ogni caso la stima letteraria per il rivale non ha mai prodotto riconciliazioni.
A nostro avviso il punto dolente di divisione tra i due grandi scrittori è proprio Cuba, non le storie personali di presunti tradimenti. Vargas Llosa si è reso conto della deriva dittatoriale del regime cubano e si è dissociato da un'idea che non rappresentava più il sogno per cui aveva lottato. Garcia Marquez, al contrario, ha deciso di difendere il regime cubano senza esitazioni, nascondendo i problemi di mancanza di libertà personale ed economica. Diversi punti di vista...
Gordiano Lupi