Lo scrittore peruviano Mario Vargas Llosa, ha ricevuto oggi - giovedì 7 ottobre – il Premio Nobel per la Letteratura assegnato come ogni anno dall'Accademia Svedese «per la sua descrizione precisa delle strutture del potere e per le incisive immagini che raccontano resistenza individuale, rivolta e sconfitta», come ha detto il segretario dell'Accademia, Peter Englund.
Quando è avvenuta la proclamazione lo scrittore era a New York. Il prossimo 10 dicembre riceverà il Premio a Stoccolma, dalle mani del re di Svezia. La Casa Editrice Alfaguara sta per pubblicare il suo nuovo romanzo, El sueño del celta, una sorta di libro-inchiesta sulla brutalità del governo di Leopoldo II di Belgio durante la colonizzazione del Congo.
L'ultimo autore di lingua spagnola ad aver ottenuto il Nobel è stato il messicano Octavio Paz (1990), prima ancora era stato premiato lo spagnolo Camilo José Cela (1989). Nello stesso anno in cui vinse Paz, Vargas Llosa si era immerso anima e corpo nell'avventura politica che lo portò a candidarsi alla presidenza del Perù. La cronaca romanzata di quel periodo è contenuta nel famoso libro El pez en el agua (1993), tradotto in italiano come Il pesce nell'acqua.
Nato ad Arequipa (Perú) il 28 marzo 1936, Mario Vargas Llosa, membro della Reale Accademia di Spagna, aveva già vinto tutti i premi più importanti in lingua spagnola, dal “Cervantes” al “Príncipe de Asturias”. Dopo alcuni anni che si è sempre trovato a lottare tra i favoriti, lo scrittore peruviano si è visto assegnare un riconoscimento prestigioso che lo inserisce tra i migliori autori della letteratura latinoamericana. Tra i suoi lavori più importanti: La ciudad y los perros (1962), La casa verde (1965) e Conversación en La Catedral (1969).
Fidel Castro non sarà contento di questo premio, perchè Vargas Llosa ha sempre lottato per l'affermazione delle idee libertarie e per il rispetto dei diritti umani, contrastando la dittatura cubana come un regime caratterizzato dalla mancanza di libertà e dalla sistematica sopraffazione individuale.
I grandi scrittori cubani Alejo Carpentier e Guillermo Cabrera Infante non hanno fatto in tempo a fregiarsi di un premio che anche loro avrebbero meritato, ma Mario Vargas Llosa è uno scrittore ugualmente degno del riconoscimento e può farsi portavoce della riscossa dei popoli oppressi dalla tirannia del potere.
Gordiano Lupi
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