In attesa della riforma del diritto di famiglia che adegui le nostre leggi alla società e alle forme di organizzazione che i singoli cittadini si sono già dati, come Radicali abbiamo votato per una conquista di civiltà il fatto di eliminare una delle odiose discriminazioni tra figli legittimi e naturali, ossia la loro trattazione in tribunali diversi. Certo è che se il tribunale diviene lo stesso per tutti i tipi di figli, il procedimento no, una differenza ineliminabile fino a che non verranno regolamentate le coppie di fatto. Il rito ex art. 706 è infatti quello delle separazioni e non può adattarsi, nemmeno solo per la parte che riguarda i figli, alle coppie di fatto, in quanto queste ultime, per il nostro ordinamento (ipocrita e bigotto) non esistono.
È pur vero che nascondersi dietro alla necessità di una riforma più complessiva come ha fatto il gruppo del Pd al Senato col voto di astensione sul provvedimento, non ci è sembrata una scelta adeguata. Pragmaticamente, come Radicali abbiamo votato a favore intanto della fine di questa discriminazione, con l'auspicio che sia il primo intervento dei tanti necessari sulla riforma del diritto di famiglia. Riforme che vanno dal riconoscimento delle unioni civili e le coppie di fatto, al doppio cognome, dalle adozioni dei single al divorzio breve, tra le altre.
Intanto abbiamo registrato con favore l'accoglimento di due nostri ordini del giorno che impegnano il Governo e la maggioranza a porre termine alla discriminazione in materia ereditaria tra figli naturali e legittimi, come pure per la possibilità del riconoscimento dei figli incestuosi, unici privati dello status filiationis.
Donatella Poretti
A questo link intervento e dichiarazione di voto