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Alessandra Borsetti Venier. Un invito a scoprire Sacile, il Giardino della Serenissima
Sacile, pal. Ragazzoni, Cortile d
Sacile, pal. Ragazzoni, Cortile d'Onore 
05 Ottobre 2010
 

Con grande piacere invito i lettori di Tellusfolio a scoprire una parte della magnifica e insieme ancora misteriosa storia del mio paese, Sacile, la città-porta del Friuli. L’occasione è data da un prezioso lavoro di ricerca condotto dall’Associazione Circolo della Cultura del Bello di Sacile www.culturadelbello.org sulla centralità del Palazzo e della famiglia Ragazzoni nella storia della città, fulcro della politica e dei contatti internazionali della Serenissima Repubblica di Venezia nel XVI secolo.

Nonostante le poche testimonianze archeologiche e l’assenza di attestazioni scritte anteriori al 1100 circa, sono molti gli indizi che rimandano all’età altomedievale, e più esattamente all’VIII secolo, la nascita di Sacile.

Fin da piccola, mio padre, Natale Borsetti (1911-2004), architetto e dal 1956 ispettore onorario ai monumenti della Provincia di Pordenone, mi ha raccontato avvenimenti, leggende, dettagli di questa storia, legata fino dalla sua fondazione a varie interpretazioni: alcuni pensano che il nome derivi da Sacrum Ilium e quindi la considerano di origine greca, addirittura una colonia dello stesso Enea in fuga da Troia; chi invece di origine romana da Sacellum; nelle più recenti interpretazioni il nome deriverebbe da “sacco” ovvero l’isola ottenuta dalla creazione artificiale di un secondo ramo del fiume Livenza per formare un avamposto militare di sicurezza per i commerci.

Leggenda e storia si sono sempre intrecciate nei racconti sentiti durante la mia infanzia che ho trascorso per la maggior parte del tempo proprio nel Palazzo Ragazzoni, l’imponente edificio meglio conosciuto come Palazzo Biglia, dove mio padre dal 1952 al 1965 ha diretto l’Istituto Professionale di Stato, in quegli anni in Italia l’unico esempio dove si svolgevano corsi professionali nel disegno, nel mosaico, nel mobile e nella scultura cimiteriale in pietra.

Ogni giorno, finiti i compiti, non vedevo l’ora di correre in quella che era per me una reggia fastosa, la “mia reggia”. Potevo visitarla indisturbata: con mio padre, geniale Cicerone del Bello, ma spesso anche da sola passeggiavo per quei saloni sontuosi, sebbene fossero in condizioni rovinose, e ricordo bene gli affreschi della gran Sala da Ballo tanto sciupati da non riuscire più a decifrarne le figure, tuttavia ai miei occhi così affascinanti! Ma il luogo preferito era il Cortile d’Onore con le statue e i mezzobusti di personaggi mitologici della facciata, in gran parte mutilati. Spesso pattinavo a rotelle sulla superficie straliscia del cortile inventando una “danza” che mi immaginavo leggiadra per quegli unici spettatori dagli occhi di pietra. Un mondo così personale e segreto, ricco di visioni e suggestioni, per me ancora e sempre emozionante!

 

Ebbene, in occasione del 4° centenario della morte del Conte Jacomo Ragazzoni, il Circolo della Cultura del Bello propone le due giornate “Incontriamoci a Palazzo” (sabato 9 e 16 ottobre) per ripercorrerne la storia mettendola in relazione sia con la storia della famiglia Ragazzoni che con le vicende culturali, sociali e politiche della Repubblica di Venezia.

[Palazzo Ragazzoni Oggi]

Predominante è la figura di Jacomo, veneziano di origine, sacilese di adozione, una fulgida figura di mercante, politico, diplomatico, uomo di cultura e di fede. Grazie alle sue attività e relazioni internazionali conferì alla residenza sacilese un grandissimo fasto, rendendola così simile ai più belli e prestigiosi palazzi veneziani. Del palazzo sacilese furono ospiti il Re di Francia Enrico III con il fior fiore dell’aristocrazia del triveneto, l’Imperatrice d’Austria con il suo seguito, il Papa PIO VI, Napoleone Bonaparte e così via. La sua casa sacilese divenne meta di incontri tra potenti e Sacile, grazie a lui, fu un piccolo centro di incroci di lingue, culture, interessi economici e politici diversi. Un ponte, seppur modesto, tra la Mitteleuropea e il Mediterraneo.

Il prezioso e impegnativo lavoro svolto dai membri del Circolo della Cultura del Bello non si è limitato alla ricostruzione della storia del personaggio Jacomo e della sua Famiglia, ma ha approfondito l’evoluzione architettonica del Palazzo, correlandola di ampi dettagli cartografici, documenti storici, ecc. Il tutto integrato da approfondimenti di carattere storico, sociale e legislativo.

«Le difficoltà affrontate sono state molteplici», mi hanno raccontato Paolo Volpe e Claudia Andreazza. «La necessità di approfondimenti si scontrava con l’opposta esigenza di sintesi, gli scarsi mezzi a nostra disposizione e così via… ma l’entusiasmo del gruppo ci ha portato ai risultati che ora siamo fieri di porgervi».

Davvero un invito, per tutti, da non perdere!

 

Sabato 9 ottobre 2010, ore 17:00 saluto delle Autorità e presentazione dell’evento da parte della Presidente dell’associazione, prof. Anna Maria Coan. I temi trattati: “Venezia e Ragazzoni, mercante di mare”; “Venezia: struttura civica e sociale nel XVI sec.”; “Iacomo Ragazzoni e la Magnifica Comunità di Sacile”; “Sacile riceve a Palazzo, Enrico III di Valois”.

Sabato 16 ottobre 2010, ore 17:00 - “Strutture dell’Arsenale della Serenissima”; “I commerci e sistemi di navigazione, nel XVI sec.”; presentazione di un progetto multimediale, sul ciclo di affreschi del Palazzo.

Dal 9 al 16 ottobre ogni pomeriggio, dalle 17:00 alle 19:00, visite guidate e approfondimenti.

 

Alessandra Borsetti Venier


Foto allegate

Palazzo Ragazzoni sul Livenza
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