A poco più di un anno le Province di Belluno, Sondrio e del Verbano-Cusio-Ossola si rivolgono nuovamente al Governo per sottoporre la questione delle comuni aspirazioni per il riconoscimento dell’autogoverno e dell’autonomia finanziaria. Con l’accordo “Un percorso comune verso particolari forme di autonomia”, nell’aprile del 2005, le tre Province avevano sollecitato l’allora presidente del consiglio Silvio Berlusconi ad aprire un tavolo di confronto affinché i loro territori fossero inclusi nella lista nazionale quali “regioni” che rientravano nel nuovo obiettivo “Competitività regionale e occupazionale” adottato nel 2004 dalla Commissione Europea, ma anche quali zone a svantaggio naturale e confinanti con paesi non Ue.
Nella lettera che il presidente della Provincia di Belluno Sergio Reolon ha inviato nei giorni scorsi al presidente del consiglio Romano Prodi viene richiamato l’accordo con le altre due Province interamente montane e si constata con amarezza come non abbiano trovato attuazione concreta le richieste avanzate. Reolon pone l’accento sulla “Questione Montagna” e sulla necessità di rivitalizzare l’insediamento umano alpino, tema che «esige una collocazione centrale e prioritaria nell’agenda politica del Governo nazionale». A fronte di queste esigenze, Prodi non ha nominato il sottosegretario alla montagna.
«Nello specifico – scrive ancora Reolon – le Province di Belluno, Sondrio e del Verbano-Cusio-Ossola hanno bisogno di essere messe nelle condizioni di esercitare maggiori capacità di auto-governo, stabilendo così assetti relativamente integrati di politica, economia e cultura, perché le scelte immaginate per la generalità del Veneto, della Lombardia e del Piemonte geograficamente caratterizzati soprattutto dalla pianura, risultano conseguentemente inadeguate e a tratti avulse per le tre province in argomento». La lettera si chiude con la doppia richiesta a Prodi di avere un punto di riferimento per le politiche per la montagna e di aprire urgentemente un tavolo di confronto sulle problematiche della montagna con la presenza dei presidenti delle tre Province.
«Per una provincia interamente montana qual è la nostra – commenta il presidente della Provincia di Sondrio Fiorello Provera – si tratta di una questione di grande rilevanza, poiché il riconoscimento della specificità e la richiesta di autogoverno non riguardano solo la competenza nazionale: è infatti importante ottenere anche un riconoscimento all’interno delle linee della nuova politica europea. La peculiarità di una zona a svantaggio naturale deve essere riconosciuta e il territorio deve essere trattato con un occhio di riguardo per le evidenti limitazioni geografiche e per la lontananza dalle direttrici di grande traffico che ne minano lo sviluppo».