Roma, 30 settembre 2010 – Abbiamo presentato oggi una interpellanza parlamentare al Presidente del Consiglio per chiedere conto dell’affermazione fatta in aula stamani quando si è autodenunciato per avere diretto la gara d’appalto per il Ponte di Messina.
Il presidente Berlusconi infatti ha non solo candidamente ammesso di avere fatto di tutto per evitare che alcune imprese partecipassero solo perche’ straniere, ma anche che vincesse una italiana!
Ecco il testo dell’interpellanza urgente alla Presidenza del Consiglio dei ministri
Premesso che:
nel corso del suo intervento nell’aula del Senato il 30 settembre 2010, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha detto: «Entro dicembre sarà pronto il progetto esecutivo, già molto avanzato, del ponte sullo Stretto di Messina. Era stato dato anche l’appalto ad una cooperativa di imprese italiane dopo che eravamo riusciti, prodigando molti sforzi, ad evitare la partecipazione all’appalto di grandi imprese straniere, perché volevamo che quest’opera fosse un orgoglio tutto italiano. Con l’intervento del Governo della sinistra il piano è stato accantonato. Avevo personalmente, con il sottosegretario Letta, partecipato a 32 riunioni per il varo di questo piano, sino a giungere all’appalto, che è stato dato, e in cinque minuti il Governo della sinistra ha accantonato il progetto. Cinque anni per costruire e cinque minuti per distruggere».
Per sapere:
in cosa sono consistiti i «molti sforzi, ad evitare la partecipazione all’appalto di grandi imprese straniere»;
come si era adoperata la presidenza del Consiglio a riuscire a far ottenere la vittoria di un appalto alla cooperativa di imprese italiane;
se le 32 riunioni citate erano state fatte per la realizzazione del piano per arrivare ad un appalto realizzato su misura per la cooperativa di imprese.
Donatella Poretti e Marco Perduca,
senatori Radicali