Davvero senza un attimo di tregua... È stata notificata in settimana una nuova citazione in giudizio della Cooperativa editoriale e di chi scrive, quale autore del 'misfatto', da parte dei legali (avvocati Marco Bonomo del foro di Sondrio e Massimo Bondioni del foro di Brescia) del Dr Fabrizio Fanfarillo, magistrato presso il Tribunale di Sondrio. A risarcimento del danno patito, il 'nostro' indica l'importo di € 30.000,00 «oltre rivalutazione monetaria ed interessi compensativi come per legge».
Oggetto della lagnanza del Giudice questa volta è l'articolo con il quale veniva data notizia della “conclusione delle indagini” (le virgolette son d'obbligo perché durato quattro anni, senza alcuna notizia agli imputati [!?], tale ingente lavoro non ha consentito nemmeno di accertare correttamente i dati degli imputati, rettificati in sede d'udienza...) per una precedente querela sporta dallo stesso magistrato nei confronti del periodico: «Dopo il Curatore, ora è il Giudice a querelare il giornale», pubblicato sull'edizione di giugno 2008 (oltre due anni fa!!) del Gazetin.
Il caso ha voluto che venisse dato mandato per la notifica, a mezzo servizio postale, dell'atto di citazione il 10 settembre scorso: di prima mattina dal blog RadicaliSondrio e poche ore dopo da queste pagine (il comunicato era stato distribuito alla stampa la sera del 9), veniva quello stesso giorno annunciata la manifestazione “Per una giustizia più giusta” del 13 settembre davanti al Palazzo di Giustizia di Sondrio.
Ma che non si tratti di un'improvvisata, originale forma di adesione alla civica iniziativa da parte del Giudice, ove a qualcuno venisse sospetto in tal senso, risulta attestato dai “precedenti” risalenti alla scorsa primavera, che hanno concorso (unitamente ad altri provenienti da altri soggetti) a indurre i soci LABOS ad assumere la straordinaria iniziativa “Cerchiamo 50 persone...” e che ci pare utile e necessario, a questo punto, rendere pubblici.
L'Avv. M. Bonomo il 18 maggio 2010 ci inviava la seguente singolare comunicazione:
«Ho ricevuto mandato dal dott. Fanfarillo di agire giudizialmente nei confronti di autore ed editore dell'articolo apparso sul numero di giugno 2008 de 'l Gazetin dal titolo “Dopo il Curatore ora è il Giudice a querelare il giornale”.
L'articolo in parola è corredato da una vignetta, riproducente un manifesto di propaganda fascista, nel quale è raffigurato un pugno di ferro che si abbatte, annietandoli, su un gruppo di banditi e ribelli; la didascalia posta in calce alla suddetta raffigurazione, spiega che essa è emblematica per il caso raccontato.
La vignetta che accompagna l'articolo citato con intenti didascalici rispetto ad un precedente scritto apparso sulla stessa rivista nell'agosto 2004 e per il quale è già intervenuta condanna penale, è, a sua volta, pervicacemente e gravemente lesiva della onorabilità personale e professionale del dott. Fanfarillo il cui operato, sempre improntato al rispetto della legge e quindi anche dei diritti dei soggetti nei confronti dei quali egli è chiamato a svolgere la funzione giurisdizionale, viene presentato, anzi emblematicamente e visivamente rappresentato, come esercizio di prevaricazione e violenza.
Comunico quindi che darò corso al mandato ricevuto salvo che tempestivamente mi comunichiate formale impegno alla pubblicazione di articolata dichiarazione di scuse, secondo un testo da concordarsi, ed al risarcimento del danno cagionato al dott. Fanfarillo.
Distinti saluti.
f/to Avv. Marco Bonomo»
Previa consultazione con il nostro legale, in data 26 maggio 2010 la nostra risposta è stata la seguente:
«In riscontro alla Sua nota raccomandata del 18 c.m., Le confesso subito che non riesco a capacitarmi della pervicace insistenza del Suo cliente nell'agire giudizialmente nei confronti della scrivente Cooperativa editoriale il cui operato risulta, parimenti, sempre improntato al rispetto della legge e quindi anche dei diritti dei soggetti nei confronti dei quali essa è chiamata a svolgere la funzione editorial-giornalistica. Credo ciò risulti in tutta evidenza anche nella circostanza dell'articolo 'contestato', stante la misura del pezzo, didascalia dell'illustrazione compresa.
Non è dunque per un risibile atteggiamento di superbia, se non intendo aderire alla proposta dichiarazione di scuse, ma per la limpida convinzione di non aver leso in alcun modo l'onorabilità personale e professionale del dott. Fanfarillo, né cagionato allo stesso danno alcuno.
Sono invece con la presente ad offrire la più completa disponibilità del giornale – benché sia ampiamente scaduto ogni termine di legge al riguardo (l'articolo è infatti di due anni fa) – a pubblicare, nella sua interezza e senza alcun commento della Direzione, un testo del Suo assistito, nella stessa pagina del giornale e con le medesime caratteristiche tipografiche (cfr. art. 8 legge 47/1948 per risposte e rettifiche), compresa eventualmente un'illustrazione, con relativa didascalia, a sua scelta.
Distinti saluti.
f/to il Presidente del CdA, Enea Sansi»
Ogni commento lo lasciamo volentieri a chi legge. Certo, chi avesse eventualmente preso il nostro drammatico S.O.S. come una semplice trovata 'pubblicitaria' avrà forse modo di ricredersi...
Enea Sansi
Qui altre immagini della manifestazione del 13 settembre
davanti al Tribunale di Sondrio (foto Radicali Sondrio)