Se è vero che la nonviolenza è «antica come le montagne» - perché essa dimora nel profondo dell'animo di ogni persona ed è inscritta nel cuore della spiritualità di ogni popolo - è anche vero che il “metodo della nonviolenza” è il più giovane pensiero politico della storia.
È Gandhi, un secolo fa, che ha scoperto, sperimentato, sistematizzato, il Satyagraha, cioè la nonviolenza moderna, intesa non solo come via di salvezza personale, ma anche come strategia di liberazione collettiva.
Con Gandhi la nonviolenza esce dalla dimensione intimistica, religiosa, individuale, e si trasforma in teoria e prassi politica, individuando un insieme di tecniche che ne hanno fatto il più importante movimento rivoluzionario di cambiamento sociale e di liberazione del XX secolo.
Il 2 ottobre, nell'anniversario della nascita di Gandhi, celebriamo «la più grande forza di cui disponga l'umanità».
Istituendo questa giornata internazionale, l'Assemblea generale della Nazioni Unite ha voluto rendere il giusto tributo alla figura di Gandhi, personaggio storico del '900 il cui messaggio universale è la vera grande novità per questo nuovo millennio ed è l'unica via di salvezza per questo povero mondo.
Mao Valpiana
(da Telegrammi della nonviolenza in cammino, 17 settembre 2010)