Il nostro capo del Governo, nel suo intervento al forum per la democrazia di Yaroslav, per meglio combattere il traffico di droga ha auspicato più forti sanzioni sul consumo individuale per un periodo di almeno tre anni. Ovviamente gli ha fatto eco il sottosegretario Carlo Giovanardi.
Non so se Silvio Berlusconi abbia detto questo per omaggiare i suoi colleghi russi che, in materia, sono un disastro, peggio degli italiani; e mi auguro, per il nostro Paese, che affermazioni del genere rientrino nella sfera abituale di quelle in cui il premier sostiene di non essere stato capito... e dice il contrario.
So bene, invece, che ciò che può combattere il traffico di droghe e relativa gestione da parte delle delinquenze internazionali, non è certo l'aumento di sanzioni per i consumatori. Ci sono due approcci alla lotta per la droga: sulla domanda e sull'offerta. Finora i trattati internazionali hanno consentito l'approccio di quasi tutti gli Stati su entrambi gli ambiti. Chi ha avuto un polso duro su entrambi ha solo peggiorato la situazione (gli Usa in particolare). Chi ha usato il polso duro contro l'offerta e politiche di riduzione del danno e decriminalizzazione sulla domanda, ha ottenuto qualche risultato, soprattutto nel trattare da malati e non delinquenti i tossicodipendenti e impedire che le forze dell'ordine fossero essenzialmente concentrate nella caccia al giovane che fuma lo spinello piuttosto che spacciatori e trafficanti.
Ed è guardando ai risultati che si fanno le politiche, non solo a ciò che sembra chiederci l'alleato di turno (Russia nella fattispecie). Ovviamente sto parlando di politiche per gli interessi degli amministrati e non politiche per consolidamento e rafforzamento del proprio potere, ché queste ultime non guardano in faccia nessuno... figuriamoci i milioni di consumatori clandestini che ci sono nel nostro Paese.
Nel momento in cui diversi ex-presidenti di Paesi Latinoamericani si stanno schierando per la decriminalizzazione del consumo e l'intensificazione della lotta alla delinquenza; nel momento in cui la California si appresta ad uno storico referendum per la legalizzazione della marijuana che viene dato per vincente; nel momento in cui quasi tutti gli Stati europei stanno perseguendo con successo politiche di riduzione del danno...
...il nostro capo del Governo decide, sulla scena internazionale, di ributtare il nostro Paese indietro di decenni?
Bah, speriamo di non aver capito...
Donatella Poretti