PER UNA GIUSTIZIA PIÙ GIUSTA
Lettera aperta al Presidente del Tribunale
ed al Procuratore della Repubblica di Sondrio
Oggi, 13 settembre 2010, sarà eseguito il pignoramento dell'appartamento di Patrizia Gianoncelli, stimato per un valore di 121.000 € e aggiudicato all'asta per 70.500, per fare fronte alle esorbitanti spese giudiziarie e legali (oltre 85.000 €) liquidate ad un professionista locale nell'ambito del “fallimento Gianoncelli”.
Si tratta di una vicenda intricata e complessa, che dura da più di dieci anni, che ha visto alcune persone estranee al fallimento (come Patrizia) finire nel meccanismo infernale delle procedure giudiziarie che talvolta, come in questo caso, sono sfuggite al controllo degli organi preposti.
Sembra che di questa faccenda non si debba parlare: chi lo ha fatto nel corso degli anni, denunciando le anomalie della gestione del fallimento e di che ne ha autorizzato l'operato, ha dovuto subire la dura reazione degli interessati, tanto da superare ogni limite con la richiesta di sequestro della documentazioni sul caso disponibile on line, a seguito della quale è stata pure presentata una interrogazione parlamentare da parte dei senatori radicali.
Di istanze nelle sedi appropriate ne sono state presentate sinora in abbondanza, ma inutilmente: per questo crediamo sia lecito a questo punto rivolgere pubblicamente alcune domande a coloro che, se lo ritengono, hanno certo gli strumenti per verificare la correttezza delle procedure messe in atto.
1. Perché è stato consentito agli organi della procedura di invadere la sfera patrimoniale di soggetti estranei al fallimento?
2. Come mai il curatore fallimentare non si è avvalso del gratuito patrocinio dello Stato?
3. Perché dal marzo 1999, nonostante gli obblighi di legge, non è più stato approvato alcun prospetto delle somme disponibili né alcun piano di riparto e ciò nonostante le risorse destinate ai creditori sono state utilizzate per pagamenti al curatore, a consulenti e a legali?
4. Per quale motivo le somme pervenute al fallimento in forza di sentenze solo provvisoriamente esecutive non sono state accantonate in apposito fondo, come espressamente previsto dalla legge fallimentare?
5. Perché, esaurite le risorse, il curatore è stato autorizzato a contrarre un prestito di 25.000 €?
6. Qual'è la ragione per cui è stata evitata la compensazione delle spese legali liquidate in solido a carico degli eredi con i crediti privilegiati di primo grado che due di essi vantano nei confronti del fallimento?
7. Perché l'appartamento di Patrizia Gianoncelli non è stato iscritto nell'inventario dei beni acquisiti alla massa del fallimento e la relativa vendita non è avvenuta all'interno della procedura, peraltro rifiutando il rilancio del prezzo di vendita in misura superiore di almeno 1/5 rispetto a quello di aggiudicazione?
8. Quale interesse ha indotto il curatore a costituirsi nella causa di opposizione promossa da Patrizia Gianoncelli contro il decreto di aggiudicazione dell'appartamento, opponendosi persino alla richiesta di sospensione del rilascio dell'immobile?
9. Per ultimo, come si concilia il danno derivante dalla vendita dell'appartamento in questione con l'interesse dei creditori del fallimento dal momento che il ricavato non a loro è destinato?
RADICALI SONDRIO Associazione AVANTI DIRITTO Onlus