Il Presidente non riceva Bossi e Berlusconi dopo loro merenda tardiva. Può dare dignità a Parlamento dei nominati
«A me preoccuperebbe un Presidente della Camera smaccatamente impegnato a sostegno della maggioranza di regime, molto di più di uno che lo faccia su una posizione propria di una minoranza, nel Paese e nel Parlamento. E comunque io non voglio avere la presunzione di sapere cosa nel messaggio il Presidente può dire. Ma mi pare pacifico che la durata dei Presidenti della Camera e del Senato, come quella dei Presidenti della Repubblica, può interrompersi per propria, sovrana decisione di dimettersi. Se le dimissioni fossero la conseguenza di un ordine partitocratico, credo sarebbe una responsabilità criminale anche da parte del Presidente della Repubblica». Lo ha detto Marco Pannella, nel corso di un intervento a Radio Radicale, in cui ha chiesto al Presidente della Repubblica Napolitano di esprimersi con un messaggio al Parlamento.
«Dopo la solita merenda tardiva di ieri sera, tra Bossi e Berlusconi, la situazione per un istante richiede quello che manca ai costituzionalisti, soprattutto a quelli democratici: un minimo di chiarezza. Ho detto più volte che anche il Presidente Napolitano, dopo 21 anni di tradizione consolidata di funzionamento della Presidenza al di fuori della lettera e dello spirito della Costituzione, con Cossiga prima, e con Scalfaro e Ciampi poi, deve fare i conti con il valore che la giurisprudenza dà a 21 anni di questo esercizio. Ma ci sono dei limiti: i Presidenti per 21 anni non hanno usato se non in modo direi straordinario e debole dell'unico potere che assegna loro la Costituzione: quello di esprimersi attraverso messaggi alle Camere, al proprio corpo elettorale, al Parlamento. A questo punto io penso che il Presidente Napolitano abbia un elemento di forza da rendere alla democrazia italiana scomparsa, e al suo stesso ruolo oggi: continuare a ricevere Bossi, il suo vice, il suo amico Berlusconi ed altri? No. Credo che quello che oggi urge, che non solo non è vietato ma è riconosciuto come prerogativa, io dico come dovere, è quello di rivolgersi con un messaggio alle Camere».
Pannella ha spiegato che «se un Presidente della Repubblica si rivolge con un messaggio di straordinaria urgenza e attualità al Parlamento può forse rendere quel Parlamento di nominati un Parlamento più libero di agire come un Parlamento democratico, introducendo elementi forti di contraddizione e di dibattito. Mi permetto di suggerire al Presidente della Repubblica - non avendo io nessun titolo che mi consenta di farlo altrimenti - di fare questo con estrema urgenza», ha detto Pannella.
«Sarò lietissimo di rispondere ai collaboratori del Presidente, per meglio chiarire il mio punto di vista, di uno che da cinquant'anni combatte per la democrazia e contro la partitocrazia». Pannella ha definito «urgentissimo, appropriato, quasi un atto dovuto, obbligato» il messaggio alle Camere di Napolitano, perché «il Presidente si scrolli da dosso questo assedio partitocratico e riacquisti in modo patente ed evidente la sovranità propria, il potere sovrano del Presidente della Repubblica, nell'ambito dei poteri che la Costituzione gli conferisce. E sono certo che questo potrà essere un fatto nuovo».
Fonte: Radicali.it