Certi Diritti plaude la commissaria europea Reding per le future iniziative in difesa delle coppie dello stesso sesso. La figuraccia dell'Italia: Pdl e Lega gli unici contro perché la “famiglia è composta solo da coppie uomo-donna”.
Il Parlamento europeo ha dibattuto ieri sulla base delle interrogazioni orali depositate dai gruppi comunista, liberale, verde e socialista sulla situazione delle coppie dello stesso sesso nella UE. L'Italia non ha mancato di fare la sua bella figuraccia grazie a Pdl e Lega.
Le interrogazioni chiedevano alla Commissione europea quali iniziative avrebbe preso per cancellare le discriminazioni nella UE tra coppie dello stesso sesso e di sesso diverso, per assicurare il mutuo riconoscimento in tutti gli Stati dell'Unione delle unioni civili e dei legami matrimoniali tra persone dello stesso sesso contratti in uno Stato UE che li permettono, assicurando quindi la libera circolazione delle coppie gay. Il gruppo liberale ha anche chiesto - sulla base dell'interrogazione redatta dal responsabile delle questioni europee dell'Associazione Radicale Certi Diritti Ottavio Marzocchi - alla Commissione di elaborare una Roadmap (tabella di marcia) contro l'omofobia e per i diritti LGBT, con una serie di misure a livello europeo ed internazionale.
Nel corso del dibattito tutti i deputati di tutti i paesi europei si sono pronunciati a favore di tali misure, tranne i deputati italiani del PdL e della Lega, che hanno difeso la famiglia “tradizionale” composta da un uomo ed una donna, al fine della riproduzione. Vari deputati favorevoli ai diritti LGBT li hanno interrogati chiedendo loro se non ritengano necessario promuovere il rispetto dei diritti umani nella UE, l'applicazione delle norme europee e dell'eguaglianza e sulla reale volontà della popolazione italiana rispetto alla maggioranza parlamentare ed al governo.
La Commissaria Viviane Reding (foto) ha affermato che sta già sollevando con gli Stati UE, nel quadro delle discussioni sulla corretta applicazione della direttiva sulla libera circolazione, la questione dell'eguaglianza e della proibizione della discriminazione sulla base dell'orientamento sessuale negli Stati membri: una coppia dello stesso sesso unita in matrimonio o unione civile deve essere riconosciuta da tutti gli Stati membri ai fini del diritto di circolazione e di residenza. Reding ha inoltre detto che vuole promuovere il principio per cui i cittadini UE e le loro famiglie in generale possano ottenere il riconoscimento dello status acquisito nel paese A (matrimonio, civil partnership) nel paese B (per es. l'Italia), creando un riconoscimento del matrimonio o della partnership dello stesso sesso in tutti gli stati europei, sulla base del principio di eguaglianza e di non discriminazione. La Commissaria ha anche affermato che i governi non possono discriminare, che sono spesso più prudenti delle loro popolazioni e che insisterà perché il diritto europeo sia applicato, pena di dovere applicare misure più severe (come portare gli Stati membri davanti alla Corte di Giustizia). La Commissaria ha inoltre chiesto all'Agenzia per i Diritti Fondamentali di aggiornare il suo studio sull'omofobia nella UE al fine di fornire maggiori informazioni alla Commissione al riguardo per meglio lottare contro le discriminazioni.
Certi Diritti plaude alle affermazioni della Commissaria Reding e chiede alla Commissione di includere tali proposte nel programma di lavoro della Commissione al più presto e nella Roadmap per i diritti LGBT richiesta dal gruppo liberale.
Certi Diritti
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Qui l'audio video degli interventi del dibattito al Parlamento europeo
Le interrogazioni orali dei gruppi politici sono disponibili su: