Tutto come da copione alla cosiddetta “assemblea” della Comunità montana Valtellina di Morbegno, riunitasi ieri sera su frettolosa convocazione e con la presidenza di tal Alan Vaninetti che, così come sette dei nove consiglieri di minoranza presenti alla riunione, non ha partecipato alle votazioni. Il primo – senza che ciò venisse dichiarato e motivato – evidentemente per non eventualmente inficiare la validità dei risultati (!?), stante i forti dubbi sulla sua posizione, gli altri per non dare legittimità a degli organi (Assemblea, Giunta esecutiva e Presidente) non legittimamente costituiti e considerati quindi invalidi. «La nostra presenza qui e il nostro contributo alla discussione», ha infatti dichiarato Laura Bonat, sindaco del Comune di Ardenno, in apertura dei lavori «è da considerare atto di pura cortesia. Intatte permangono le nostre riserve sul percorso intrapreso da questa maggioranza, che anzi trovano conferma nella frettolosa e irrituale (non passaggio in Commissione, etc.) proposta di variazione dello Statuto appena adottato nel marzo scorso, con modifiche che sembrano di poco conto, ma che così non sono». «Per la mancanza del numero legale alla riunione del 20 luglio» ha rincarato la dose Alan De Rossi, sindaco di Andalo Valtellino, «riteniamo questa Giunta esecutiva illegittima. La nostra non partecipazione in quella circostanza, strumento tipicamente usato dalle opposizioni nei comuni e quindi non certamente da interpretare come mancanza di rispetto istituzionale, è stato un segnale di forte dissenso. Sarebbe stata sufficiente la riunione il giorno successivo nella già prevista seconda convocazione, alla quale eravamo pronti a prender parte, per effettuare l'elezione degli organi esecutivi – con i medesimi risultati – nella regolarità. Questo non è stato fatto e nemmeno sono state accolte le ripetute richieste di una nuova convocazione per l'autotutela».
«Il fatto che nel programma di maggioranza», ha proseguito De Rossi, «non vi fosse nessun accenno alle modifiche statutarie, che ora vengono invece fatte approvare in tutta fretta, dimostra che è l'unico modo escogitato per cercare una legittimazione a posteriori. Pertinente e da rimarcare, dunque, dire che si tratta di un provvedimento ad personam». Che soltanto un miracolo, si potrebbe commentare, potrebbe comunque far risultare efficace, ché come ben noto le modifiche statutarie diventano esecutive il trentesimo giorno dopo la pubblicazione sul Bollettino ufficiale della Regione Lombardia e non possono in ogni caso essere retroattive. Del resto è pur vero che la politica di questi tempi ha indotto molti a... credere e confidare in questi miracoli. «Nel merito», si è agganciata Rosa Barri, sindaco di Dubino, «le modifiche odierne non rispettano nemmeno il disposto dell'art. 4 della vigente legge regionale: “...purché appartenenti alla maggioranza consigliare del rispettivo Consiglio...” e non “...purché eletti nella lista di maggioranza”!» (più ad personam di così...!?).
Tutto come da copione si diceva. E, infatti, senza colpo ferire (e senza proferir verbo, fatta eccezione per i “titolati a parlare”) quindici mani si son alzate per ogni votazione, compresa la seconda per approvare lo statuto senza la maggioranza qualificata dei due terzi...
E che l'interesse personale sia la linea guida del “nuovo” (ma quanto, se ricalca gli schemi dei riprovevoli predecessori?) gruppo di maggioranza è trapelato anche per la seconda grossa questione affrontata nella serata, che qui non riprendiamo proprio perché troppo importante per poter essere liquidata in poche battute. Una sola annotazione a proposito della liquidazione di Eventi Valtellinesi Srl (uno dei cd “baracconi” dei quali bisogna disfarsi al più presto per... seppellire il passato): «Quest'anno organizzazione e gestione della Fiera di Ottobre sono state affidate al Multiconsorzio» ha detto Bonat. «E tutti sappiamo che Direttore di quell'ente è il nostro 'collega' (d'assemblea) Patrizio Del Nero» (foto).
Via con i brindisi!
La Voce del Bitto