La Stampa oggi pubblica come prima lettera, e senza un rigo di commento, la seguente: «Non ho alcuna compassione per la ragazza di Colognola picchiata e pugnalata all’addome dal fidanzato marocchino, che a suon di botte le ha fatto perdere il bambino che portava in grembo. Sono decenni che va avanti questa storia di ragazze italiane che si mettono con gli islamici, i quali pretendono da loro che portino il velo e altri comportamenti totalmente avulsi dalla nostra cultura e dalle nostre abitudini. Se poi succede qualcosa oppure i figli vengono portati nei Paesi dei loro mariti, ecco visi lacrimosi e disperati con appelli alle autorità». Del resto, il commento, che di norma è dato dal giornale, è nel titolo: “Moglie e buoi dei paesi tuoi”. E come non dar ragione all'autore della lettera, ed al giornalista che pubblica ed evidentemente approva?
Le donne italiane devono sottomettersi solo agli uomini italiani, prendere botte e bastonate, e magari essere uccise, solo da mani italiane, e il velo, metaforico, pure deve essere italiano. Vogliamo scherzare? Come viene loro in mente d'innamorarsi di un islamico? Nessuna compassione. Sono loro che vanno in cerca di guai.
Miriam Della Croce