Candide puttane della mia patria
lontano, da questa gigantesca Città vi saluto
vi amo da lontano
ragazze che sognaste come me un futuro d’oro
equamente ripartito.
Puttane mie
puttane filologhe ingegnere medico economiste languide
laureate
che si sono vendute a un italiano grasso padrone di un’officina meccanica
a un cuoco svedese
a un camionista messicano
a un canadese che taglia il prato nei giardini altrui
a uno spagnolo specialista in salsicce
a un portoghese spregevole
vi voglio bene puttane mie
vi voglio bene, canto per voi e sono il vostro difensore
ragazze
adolescenti
che noi genitori vi dicemmo che la fame mai sarebbe entrata nel vostro regno
visto che era
problema di altre latitudini
che noi genitori vi assicurammo
che quelli che oggi vi possiedono per quattro dollari
erano miserabili senza valore per costruire un futuro senza il disonore
che noi genitori vi assicurammo
che avremmo cantato alle cinque della sera
ogni giorno
nelle colline che innalzavamo dove avremmo coltivato flauti e chitarre.
Puttane della patria mia
ragazze adolescenti laureate in progetti perduti
vi voglio bene
e vi invito a continuare ad amare quando arriverà il momento.
Félix Luis Viera
(da La patria es una naranja)
Traduzione di Gordiano Lupi