Apprendiamo dal Twitter di Yoani che il blogger, giornalista indipendente e attivista per i diritti umani Luis Felipe Rojas Rosabal è stato arrestato ieri mattina ad Holguín, dove vive con la moglie Exilda Arjona Palmer. Rojas Rosabal era stato già incarcerato una settimana fa e subito dopo rimesso in libertà. «Nessuno ha spiegato il motivo di questo nuovo arresto», ha detto la moglie. Forse l'ostilità della polizia è dovuta al blog Cruzar las Alambradas che il dissidente manda avanti e alle sue idee libertarie in tema di diritti umani. Rojas Rosabal collabora con la preziosa rivista digitale DIARIO DE CUBA e recentemente ha pubblicato dati preoccupanti in tema di diritti umani. L'indagine del giornalista prendeva in esame l'Oriente di Cuba e affermava che negli ultimi sei mesi ci sono state 128 detenzioni arbitrarie, 32 citazioni senza motivazione, 4 sfratti, 49 intimidazioni violente, 6 multe a difensori dei diritti umani, 23 scioperi della fame e quasi 20 tentativi di suicidio nelle galere. L'articolo di Rosabal denunciava torture crudeli e degradanti nelle carceri di Santiago de Cuba, Banes, San Germán e Guantánamo (ma quello del governo verde oliva).
Apprendiamo ancora dal Twitter di Yoani che Juan Juan Almeida ha sospeso lo sciopero della fame, perché ha ricevuto assicurazioni da parte dell'arcivescovado dell'Avana che la Chiesa cattolica sta intercedendo con il governo cubano per risolvere il problema della sua uscita dal paese.
La rivista Wired ha invitato Yoani per recarsi a tenere una conferenza sul tema “internet” a ottobre e ha depositato la richiesta presso il consolato cubano presente in EUA. Questa volta il regime la lascerà viaggiare?
Gordiano Lupi