Se cercate “cucù settete” su wikipedia non lo trovate.
Che cos’è?
Sono possibili diverse risposte: un “verso” che si usa coi bambini per attrarre la loro attenzione provocando un leggero trasalimento, oppure il giochino praticato da un Presidente del Consiglio dei ministri con la cancelliera Angela Merkel…
In generale provoca un leggero spavento… trasalimento, o uno scuotimento dal torpore, e sposta l’attenzione su chi lo pratica.
E allora cucù settete a tutti gli Italiani!
Sta succedendo di tutto: dal lodo Alfano, alla legge bavaglio, ai condoni, alle continue revisioni di leggi alla faccia della scuola di pensiero dei grandi statisti che teorizzano che qualunque modifica dev’essere, il più delle volte, fatta “con mano leggera e tremante”.
Il risultato non è un sano elenco di regole, ma una burocrazia a volte becera e confusa… A Torino un giudice condanna un barbone agli arresti domiciliari su un marciapiede; per chiarire un caso di omonimia nel corso di un processo occorre costituirsi in giudizio; i semafori intelligenti vengono autorizzati e finanziati e poi si obbligano gli enti locali a spegnerli; il sindaco di Lucca emana un’ordinanza che vieta i ristoranti e le pietanze di etnie diverse da quelle italiane; ospedali denunciano partorienti che non hanno i documenti a posto; abbiamo una velina da calendario come ministra per le pari opportunità e un Presidente del Consiglio dei Ministri che si fa chiamare “papi”; si vuole riscrivere la storia d’Italia equiparando Partigiani e Repubblichini; si privatizzano i beni comuni come l’acqua…
L’elenco potrebbe essere lunghissimo, quasi infinito, giacché si partoriscono stupidaggini tutti i giorni.
E allora, cucù settete! Cucù settete! Cucù settete!
Martina Simonini
(da 'l Gazetin, agosto 2010)