Tutti attendevano il discorso di Raúl Castro per la ricorrenza di questo importante 26 luglio che giungeva dopo la liberazione di 52 prigionieri politici e di un importante accordo con la Chiesa Cattolica. Si attendevano accenni di cambiamenti radicali, indicazioni sulla futura eliminazione del doppio sistema monetario e del permesso di uscita dal paese, aperture verso un nuovo sistema economico, sul terreno della libertà e dei diritti umani. Al contrario c’era chi temeva un discorso di Fidel Castro che riportasse tutto al punto di partenza. Non si è verificato niente di tutto questo. Raúl Castro si è limitato a presenziare alla cerimonia in ricordo dei caduti nella battaglia della Caserma Moncada ma non ha parlato.
Yoani Sánchez scrive su Twitter: «Nel gioco del domino questo si chiama passare la mano. Raúl Castro non parla durante la commemorazione del 26 luglio. Non pronunciando il discorso, Raúl Castro sceglie il minor grado di compromesso politico e pubblico in direzione dei possibili cambiamenti. Tre tazze di immobilismo. È sintomatico, però, che nessuno abbia fatto cenno durante la cerimonia del 26 di luglio all’imminente minaccia nucleare che Fidel Castro annuncia da settimane».
Gordiano Lupi