Il mondo del cicloturismo legato alla Mountain Bike in questi anni è diventato un vero e proprio fenomeno non solo sportivo, ma anche turistico e quindi economico. La bicicletta come mezzo ideale per fuggire dal quotidiano e dalla città è diventata quasi una moda, ovviamente con molti distinguo in base al livello di allenamento di ognuno. C’è chi si limita alla scampagnata, ma preferisce farla nel verde e magari in contesti naturalistici di pregio, chi ama mettersi alla prova e sceglie percorsi più impegnativi, chi ama giocare in bici e preferisce passare una giornata in un bike park magari servito da impianti di risalita, insomma il mondo della MTB è molto variegato e sembra rispondere davvero alle richieste di una fetta molto ampia di persone.
La Valtellina si sta accorgendo sempre di più che questo mezzo e la filosofia ad esso correlata è rappresenta una grande opportunità per il turismo. L’ottenimento del finanziamento per il progetto Interreg “Alta Rezia Evolution”, i lavori di completamento del Sentiero Valtellina, le iniziative di mappatura e segnalazione dei percorsi, e i tanti eventi dedicati alle due ruote sono ulteriori stimoli per la crescita del prodotto turistico dedicato alla bicicletta.
È però di importanza fondamentale intercettare la clientela ed in un mondo di offerte globali questo può essere uno dei temi più delicati. Una delle vie è portare dei biker “autorevoli” sui nostri percorsi e dare il via al passaparola. La Bike Transalp è l’ideale per questo scopo. Da ormai oltre un decennio la gara che porta oltre 1000 partecipanti per 8 giorni dalla Germania (Monaco di Baviera) all’Italia (lago di Garda) è presa come riferimento da decine di migliaia di cicloturisti. I reportage della gara sulle riviste specializzate, su siti internet e blog, le foto e i video, ma soprattutto le informazioni tecniche sul percorso diventano punti di partenza per pianificare una vacanza attraverso le Alpi. Nata come sfida per “uomini veri”, la gara è diventata spunto per biker della domenica che vogliono fare una vacanza in bici in montagna.
Essere inseriti nel percorso della Transalp è quindi fondamentale per molti aspetti e la Valtellina, grazie al suo territorio, offre un contesto ideale, come ha dimostrato la tappa del 21 luglio da Livigno a Ponte di Legno attraverso la Valle di Cancano, Arnoga, la Val Grosina e il passaggio sul mitico Mortirolo. Un percorso che sarà rifatto da migliaia di turisti già quest’anno e dalla prossima primavera.
L’idea però è un’altra… portare la Transalp dal Lago di Garda verso il Lago di Como e quindi prevedere l’attraversamento per intero della Valtellina valorizzando tutto il territorio ad esempio transitando dal Sentiero Valtellina. Una scommessa ambiziosa che può essere vinta e che trova gli organizzatori dell’evento possibilisti.
Vedremo, nel frattempo le ottime condizioni meteo hanno regalato ai biker un passaggio in Valtellina da ricordare e consentito alla Valtellina di promuoversi in particolare durante il ristoro di metà gara che si è tenuto a Grosotto ed è stato coordinato dall’Associazione Valtellina Mountain Bike in collaborazione con il Consorzio Turistico Provinciale di Sondrio ed il Consorzio Turistico Valtellina Terziere Superiore di Tirano. Ottima e vivace accoglienza con gustose mele di Valtellina, musica e tanta simpatia, atmosfera molto apprezzata dal direttore di gara e “guru” del bike Uli Stanciu (foto allegate 1, al centro), ormai affezionato amico della Valtellina.
L’appuntamento è per l’edizione 2011.
foto-servizio di Andrea Gusmeroli
per Valtellina Turismo