Confindustria Sondrio alza l’attenzione sul settore grafico-cartario, in sofferenza a causa dei forti aumenti del costo della materia prima.
Il prezzo della cellulosa è salito fortemente negli ultimi mesi ed ha generato rialzi sulle quotazioni della carta che si sono tradotti in un’impennata dei costi operativi per le aziende di trasformazione. Le ragioni di questo fenomeno, oltre all’assenza di produttori di cellulosa sul territorio nazionale, sono da ricercarsi nella forte richiesta proveniente dai mercati orientali. Il fabbisogno della Cina e delle altre tigri asiatiche determina squilibri tra domanda e offerta che inevitabilmente comportano un aumento dei prezzi.
«I costi della materia prima sono cresciuti del 30-40% da gennaio ad oggi. Solo tra maggio e giugno abbiamo registrato un incremento del 16,2%» spiega Paolo Corti, Presidente della sezione Grafico-Cartaria di Confindustria Sondrio. «Per le nostre aziende l’acquisto della carta ha un’incidenza rilevante sul fatturato, variabile dal 35% al 60% secondo la specifica lavorazione. I nostri costi di produzione sono lievitati notevolmente nel giro di pochi mesi e purtroppo è sempre molto difficile ribaltarli sui prezzi di vendita».
In base alle rilevazioni ISTAT il settore cartario-editoriale conta in provincia di Sondrio circa 60 imprese. In queste aziende lavorano oltre 400 addetti, un dato inferiore di circa 100 unità rispetto a qualche anno prima a causa della chiusura della Cartiera di Tirano.
Accanto ad alcune realtà importanti sono attivi molti piccoli operatori che soffrono più degli altri a causa del ridotto potere contrattuale nei confronti dei fornitori.
«Negli ultimi tempi Confindustria ha affrontato a più riprese il tema delle materie prime» commenta Paolo Mainetti, numero uno degli Industriali sondriesi. «Sono in atto cambiamenti strutturali nello spostamento della domanda verso i Paesi emergenti, un fenomeno consolidato con il quale bisogna abituarsi a convivere. Tuttavia, abbiamo motivo di ritenere che anche nel caso della cellulosa, come in altri simili, vi sia una discreta dose di speculazione che le Autorità di controllo dovrebbero cercare di evitare».
«I fornitori ci stanno mettendo in croce. C’è poca materia prima disponibile e quella che c’è costa parecchio», prosegue Corti. «Le aziende del nostro settore stanno faticando, sono sempre meno competitive. Chiediamo un occhio di riguardo per il nostro comparto, anche da parte dei clienti pubblici e privati che risiedono in provincia».
Fulvia Canovi
Confindustria Sondrio