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Andrea Gusmeroli. Giro donne, lo Stelvio decide la maglia rosa 
Prima volta ai 2750 metri del Passo, altro primato per la Valtellina
13 Luglio 2010
 

Due giorni di grande ciclismo in rosa lo scorso fine settimana con il passaggio del Giro d’Italia femminile sulle montagne della provincia di Sondrio. Una autentica festa di sport che ha coinvolto Chiavenna, per la partenza della ottava tappa, venerdì 8 luglio 2010, Livigno, arrivo di tappa dopo che le atlete hanno scalato Maloja, Bernina e Forcola, e soprattutto lo Stelvio dove per la prima volta nella storia si sono “arrampicate” le cicliste del Giro donne.

Due tappe che alla vigilia si ritenevano decisive per la vittoria finale ed in effetti hanno mantenuto le promesse di spettacolo e agonismo con una protagonista assoluta, l’americanina del Colorado Mara Abbot, alla partenza di Chiavenna settima in classifica a quasi due minuti dalla maglia rosa Marianne Vos e in due giorni non solo ha ridotto lo svantaggio ma ha conquistato primato e gloria sulle salite più impegnative della storia agonistica del ciclismo femminile.

Le cose la Abbot le ha messe subito in chiaro venerdì salendo il Maloja di gran passo accompagnata dall’altra scalatrice Doc, Emma Pooley, anche lei attardata in classifica e quindi desiderosa di risalire la china proprio sul suo terreno, le salite. Tra le prime anche la campionessa del mondo Tatiana Guderzo, dietro Evelyn Stevens e Judith Arndt. Ottima in salita incredibile in discesa la Abbot infatti stacca tutti lungo la strada che dal Passo Forcola porta all’arrivo di Livigno, alla fine il vantaggio sulla Pooley è di 1.27, a 1.40 la Arndt e la Guderzo, a 3.22 la maglia rosa Vos. Nuova classifica con Abbot, Arndt e Guderzo sul podio e il giorno dopo si decide tutto sui mitici tornanti dello Stelvio. Sabato 9 luglio partenza da Livigno e gruppo compatto fino in Valdidentro, le velociste salgono con calma Eira e Foscagno, le più forti sono sempre davanti, la selezione si fa dura e a metà salita dello Stelvio sono una decina davanti, le migliori. Proprio mentre passano sotto le roboanti acque della cascata del Braulio si staccano le due migliori, Abbot e Pooley, in pochi secondi fanno il vuoto e attaccano i tornanti più famosi del Giro con grande sicurezza. La strada spiana per alcuni chilometri in corrispondenza della terza casa canotniera, siamo oltre i 2300 metri, ma mancano una decina di tornanti e 5 km alla fine, le due protagoniste del Giro sono sempre insieme, fino a 2 km dalla vetta quando la Abbot scatta e lascia sui pedali la Pooley, arriva a braccia alzate ai 2750 metri della Cima Coppi, felice della sua impresa, felice della prima storica vittoria su quella strada che ha scritto pagine epiche di ciclismo e sicura di avere in tasca il suo Giro.

Il Giro delle montagne è nelle tasche di una montanara. Dal Colorado alla Valtellina sempre con il sorriso e la voglia di migliorarsi, tanto da potersi gustare una premiazione onorata dalla presenza del due volte campione del mondo Paolo Bettini, ora CT della nazionale italiana, che ha consegnato la maglia del primato all’americana vincitrice di tappa e del Giro donne 2010.

Per la Valtellina un nuovo primato, ma soprattutto un grande evento di promozione e immagine che fa il paio con il Giro maschile, quello di Basso e C. e ci ricorda che il ciclismo al femminile è sempre più una realtà ad ogni livello, quello agonistico delle migliori al mondo, quello amatoriale delle tante ragazze che ogni domenica si confrontano nelle granfondo o in altre gare, e soprattutto delle numerose donne che tornano alla bicicletta per stare in forma in modo piacevole e divertente… e la Valtellina con le sue ciclabili, le sterrate, i sentieri è una meta ideale per tutti questi ciclismi.

Grande soddisfazione per la riuscita della due giorni valtellinese è stata espressa dal Presidente del Consorzio Turistico Provinciale di Sondrio Paola Bormolini e dall’assessore al turismo della Provincia di Sondrio Alberto Pasina, presente allo Stelvio per l’arrivo della tappa decisiva. Un plauso ai comitati organizzatori che ancora una volta si sono distinti per le capacità organizzative, il supporto offerto allo staff del Giro e alle squadre che hanno apprezzato il calore e l’ospitalità dei valtellinesi e valchiavennaschi, elementi che hanno reso ancora più bella una festa di sport di per sé già colorata e coinvolgente.

 

foto e servizio di Andrea Gusmeroli
per Valtellina Turismo


 
 
 
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