Fidel Castro alcuni giorni fa aveva previsto lo scoppio di una guerra nucleare prima della fine del campionato mondiale di calcio. Per fortuna non è accaduto niente di tutto questo, mentre da Cuba arrivano soltanto buone notizie in tema di liberazione dei prigionieri politici. Fidel Castro, intanto, riappare in pubblico. In piedi, tuta da ginnastica bianca d’ordinanza, circondato da persone che lo aiutano a camminare, magro, bianco in volto e aspetto sofferente. Mercoledì scorso sono state scattate quattro fotografie del Comandante con il telefono cellulare e subito sono state diffuse dai blog di tutto il mondo, ma soprattutto da alcuni siti cubani di ispirazione governativa. Era dal luglio 2006 che l’ottantatreenne Fidel Castro non usciva per fare una visita come quella che si è tenuta presso il Centro nacional de investigaciones cientificas, dove ha salutato e lanciato baci al pubblico festante. La visita è avvenuta lo stesso giorno in cui Raúl Castro ha avuto un colloquio con il ministro degli esteri spagnolo Miguel Angel Moratinos, nella settimana in cui è stata annunciata la liberazione di 52 prigionieri politici dopo lunghi colloqui con la Chiesa Cattolica. L’uscita di Fidel ha un senso politico, vuole dare all’esterno un’immagine di forza e di vitalità del regime, vuol far capire che tutto è ancora come prima. Non esistono cedimenti.
Apprendiamo dal Twitter di Yoani Sánchez che il cardinale Ortega ha parlato per telefono con il prigioniero Omar Rodriguez Saludes e gli ha comunicato la sua pronta scarcerazione in direzione della Spagna. Non solo. Presto sarà liberato Pablo Pacheco - autore del blog Voce tra le sbarre - perché le autorità del carcere di Canaleta, situata a Ciego de Avila, gli hanno detto di raccogliere i suoi effetti personali. Pablo Pacheco e altri 10 prigionieri politici adesso si trovano preso l’Ospedale nazionale dei reclusi nel Combinado del este. Si attendono altri 6 prigionieri scarcerati. Yoani spera che uscirà anche suo zio Adolfo Sainz e che possa incontrarsi di nuovo con la moglie Julia e con la figlia Joanna. Ne ha parlato spesso nei post di Generación Y come di una presenza tenuta viva da una sedia vuota durante le riunioni familiari, in attesa della sua scarcerazione. Yoani Sánchez ha detto: «Se saranno scarcerati tutti i prigionieri politici, sarà una vittoria dei cittadini, ma non dobbiamo fermarci perché abbiamo mete ancora più importanti da raggiungere. Noi non ci adegueremo!» Alejandrina, una Dama de Blanco comunica che il cardinale Ortega sta chiamando i prigionieri per sondare la loro disposizione a uscire dal paese. Lei è decisa: «Io resto nella mia Cuba!». Molti sono della sua stessa opinione.
La liberazione dei prigionieri politici è importante, segna un successo della lotta cittadina e della dissidenza democratica, ma deve essere un punto di partenza per raggiungere i veri cambiamenti sociali e politici. Le liberazioni non devono trasformarsi in deportazioni verso la Spagna e soprattutto devono cambiare le leggi in tema di espressione del pensiero. Il punto principale sul quale continuare a lottare è la depenalizzazione della divergenza politica e l’ammissione della libertà di critica. A parte questo restano i due problemi basilari della vita quotidiana cubana: eliminazione del doppio sistema monetario e libertà di movimento all’interno e all’esterno dell’isola.
Yoani Sánchez dice che è al fianco di Jorge Edwards e appoggia la sua proposta di assegnare il Premio Nobel per la Pace alle Damas de Blanco, perché nessuno lo merita più di loro. A questo proposito la nota blogger apre una campagna su Twitter per chiedere il riconoscimento. A proposito di Fariñas ha dichiarato: «Chiunque può prendere le foto di Coco Fariñas che ho pubblicato nel mio spazio di Twitter, incluso agenzie e giornali. Difendo il software libero e per questo voglio che i cittadini abbiano accesso aperto al codice primitivo dell’informazione».
Concludiamo con un evento privato in casa di Yoani Sánchez, perché oggi il marito Reinaldo Escobar, giornalista indipendente e autore del blog Desde Aquí compie 63 anni. Yoani lo festeggia con un messaggio su Twitter: «Tra giorni intensi, notti senza dormire, speranze e dubbi, oggi Reinaldo Escobar celebra il suo sessantatreesimo compleanno. Auguri, amore mio! Reinaldo è la persona più giovane che conosco. Molti ventenni o trentenni vorrebbero avere la sua energia e la sua vitalità!»
Non manca l’ironia sul Twitter di Yoani: «È finito il Mondiale di Calcio e ancora non comincia la guerra nucleare annunciata dall’Avana da Fidel Castro».
In compenso si è rivisto il suo fantasma per le strade dell’Avana…
Gordiano Lupi