Recentemente alcuni gruppi di cubani che vivono all’interno di Cuba, con l’appoggio di altri cubani che vivono nell’esilio, hanno inviato una lettera al Congresso degli Stati Uniti d’America chiedendo la fine delle restrizioni di viaggio per i cittadini nordamericani verso Cuba e l’apertura di altre facilitazioni commerciali. Uno degli argomenti più utilizzati in questa petizione è che l’entrata massiccia di quei turisti a Cuba, se non sarà un fattore decisivo sicuramente servirà a dare impulso per il cambiamento verso la democrazia. Altri cubani dentro e fuori dell’isola hanno risposto sostenendo il contrario, cioè che se finissero certe restrizioni sarebbe un sostegno per l’attuale regime totalitario. Gli uni e gli altri meritano il nostro rispetto e la nostra considerazione come fratelli e come cubani che hanno pieno diritto di esprimere secondo coscienza ciò che reputano la cosa migliore per il nostro popolo. Non ha importanza condividere o meno le loro opinioni, ciò che conta è che meritano rispetto. Noi non ci pronunceremo in questo documento a favore di una posizione o di un’alta, perché pensiamo che il problema vero sia un’errata esposizione dell’argomento e per questo divide invece di unire.
Vedo mettere molta energia, coordinazione e pubblicità per proporre al Governo degli Stati Uniti d’America ciò che deve o non deve proibire e ciò che deve permettere ai suoi cittadini, provocando così tante polemiche, discussioni e nuove divisioni. Ma al tempo stesso molti non sanno che per anni e ancora adesso, stiamo reclamando all’interno di Cuba e dall’esilio, in modo molto concreto e non equivoco, che venga rispettato il diritto dei cubani che vivono dentro e fuori del paese, a entrare e a uscire liberamente da Cuba, senza rischiare punizioni, castighi, confische, condizionamenti, permessi ed esili. Noi con chi stiamo? Con il popolo cubano, per i diritti di tutti gli esseri umani e dei cubani, perché noi cubani siamo esseri umani e anche noi meritiamo dei diritti.
Crediamo che su questo argomento saranno d’accordo anche coloro che hanno firmato il discusso documento, perché nella legge e nella pratica a Cuba deve essere rispettato il diritto dei cittadini a viaggiare liberamente. Questa richiesta è contenuta nel Progetto Progetto Heredia, che abbiamo presentato presso gli uffici dell’Assemblea Nazionale del Potere Popolare il 18 dicembre 2007, proprio mentre ricevevamo un documento di rifiuto per uscire dal paese. Se su una cosa tutti i cubani sono d’accordo, eccetto coloro che sono al governo, è che deve essere rispettato questo diritto per tutti. Esigiamo dal governo cubano che il popolo venga messo a conoscenza dell’esistenza del Progetto Heredia e oltre a questo che permetta ai cubani di viaggiare liberamente. Facciano tutto ciò che è possibile perché il popolo di Cuba conosca questa proposta, perché adesso abbiamo cominciato la Campagna per la Fine della Cortina di Spine.
Soffrono molto i cubani dentro e fuori Cuba per la negazione del diritto a viaggiare liberamente e il nostro popolo si è lacerato parecchio per questa crudele cortina di spine. Il nostro richiamo nei confronti di tutti i cubani, anche per coloro che hanno firmato la lettera sopra menzionata, è di unirci nella solidarietà per il diritto dei cubani a viaggiare liberamente, per la fine dell’esilio e della discriminazione contro i cubani nel loro stesso paese, che si concretizza nel Progetto Heredia (Legge di ritrovo nazionale).
PER LA FINE A CUBA DELLA CORTINA DI SPINE
PER L’UNITÀ, PER LA LIBERTÀ
Oswaldo José Payá Sardiñas
www.oswaldopaya.org
La Habana, Cuba, 21 de Junio de 2009
A nome del Consiglio Coordinatore del Movimento Cristiano di Liberazione
Oswaldo Payá
(dal sito Web ufficiale dell'Attivista cubano, 21 giugno 2010)
Traduzione di Gordiano Lupi