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Radio 1 Rai “Il viaggiatore”. Raffaele Roselli intervista Yoani Sánchez
(foto Orlando Luís Pardo – Il fotografo è tra i blogger di
(foto Orlando Luís Pardo – Il fotografo è tra i blogger di 'Voces Cubanas') 
21 Giugno 2010
 

Gli effetti del turismo a Cuba?

Cuba si è aperta al turismo in maniera massiccia negli anni Novanta e questa cosa ha prodotto un cambiamento sociale importante sotto l’aspetto conoscitivo e comunicativo. Io penso che in generale il turismo ha portato a Cuba maggior apertura, maggior contatto con la realtà e più risorse nelle mani dei cittadini.

 

Gli occidentali possono visitare Cuba, ma Yoani non può abbandonare l’Isola. Non è un paradosso?

Esattamente. Queste sono le assurdità, le cose incomprensibili della nostra realtà. Uno straniero può entrare a Cuba e girare indisturbato per tutta l’Isola, mentre noi cittadini dobbiamo sottostare a moltissime limitazioni. Siamo come bambini piccoli, ai quali serve l’autorizzazione di Papà Stato per uscire di casa.

 

Elementi positivi e negativi del turismo.

Grazie alle massicce entrate turistiche molte persone - tra queste pure io - hanno potuto realizzare attività free lance, lavorare in maniera autonoma e indipendente dallo Stato e questa autonomia economica ha prodotto autonomia politica e ideologica. Inoltre il turismo ha portato maggiori risorse nelle mani dei cittadini. D’altro canto è vero che il turismo ha prodotto un aumento della prostituzione e ha provocato maggiori differenze sociali. Inoltre ha messo in evidenza la differenza tra ciò che può fare un turista nel territorio nazionale e quel che può fare un cubano. A Cuba esiste una specie di apartheid turistico, perché i turisti possono utilizzare il territorio nazionale molto più di noi cubani.

 

I motivi del turismo a Cuba.

Purtroppo molti turisti vengono a Cuba non per entrare in contatto con la realtà ma per evadere in una presunta illusione a base di cocco, tabacco, rum e donne. Tutto questo è deprecabile perché un turismo più cosciente e responsabile praticato a contatto con la nostra gente potrebbe essere più utile per la necessaria democratizzazione di Cuba.

 

Dov’è la vera Cuba?

La vera Cuba è qui, alla portata di tutti. Non serve una chiave magica o una mappa speciale della città per trovarla. La vera Cuba è segnata dal dualismo monetario, dalla mancanza dei prodotti, dalla personale frustrazione di molta gente che non può realizzare il proprio progetto di vita e per farlo è costretta a emigrare. La vera Cuba è segnata dall’intolleranza, dalla censura governativa, dalla mancanza di libertà di espressione. Certo che è molto difficile vedere certe cose bevendo un daiquiri o sorseggiando un mojito in un grande albergo con annessa spiaggia privata.

 

Quale Cuba consigli a un turista?

Suggerirei di non seguire un programma organizzato dalle agenzie di viaggio, ma di andare in mezzo alla gente, di girare per le strade dell’Isola, di visitare i piccoli centri e i quartieri popolari dell’Avana dove si può toccare con mano la realtà. Non limitatevi alla spiegazione storico - politica fornita dalle guide turistiche, ma cercate di entrare in contatto con le persone, fate domande su come vivono, ascoltate le loro risposte, apprendete come si svolge la vita quotidiana e quali sono i problemi della gente. Questa è la vera Cuba: una realtà che si trova in un momento di transizione, di cambiamento, con molti chiaroscuri.

 

L’itinerario avanero che consigli a un turista?

All’Avana raccomando di visitare Centro Avana, un quartiere privo di alberghi dove vive la maggior quantità di popolazione per metro quadro di tutto il Paese. Centro Avana è un quartiere situato tra Avana Vecchia e Vedado, due luoghi più turistici, ed è un posto che raccomando calorosamente di visitare. In questo quartiere si possono vedere in prima persona limitazioni e problemi, per esempio troviamo molte persone che arrivano da Oriente prive di documenti di residenza e sono considerate illegali nel loro stesso paese. Raccomando di visitare la periferia e di vedere le sue piccole case costruite in poco tempo con legno e lamiere (i così detti llega y pon - ndt) , per la scarsità di materie prime e la penuria economica. Questa è una visita che raccomando molto.

 

Cosa pensi di Varadero?

A un turista non consiglio di andare a Varadero perché non vedrebbe Cuba, ma sarebbe come recarsi in qualsiasi altra località marina del mondo. Raccomando, invece, di andare a Gibara, una piccola città della provincia di Holguin dove si svolge un festival del cinema indipendente, che ha una bella zona costiera, un mare stupendo e ottime spiagge. A mio parere ha il pregio di essere molto più autentica di Varadero.

 

Cosa ci dici di Santiago, l’anima nera di Cuba?

Santiago ha gli stessi problemi dell’Avana. Una parte della città è stata costruita artificialmente a uso e consumo dei turisti, ma non ha niente a che vedere con la vera Santiago. Raccomando, invece, il piccolo rione di Santa Barbara, che si raccoglie attorno alla chiesa di Santa Teresita, un quartiere vero, dove il turista può apprezzare la realtà fuori dai soliti stereotipi del santiaguero caldo e rumbero e avvicinarsi di più alla gente.

 

Dove consigli di fermarsi a mangiare?

Raccomando le così dette paladares, piccoli ristoranti privati che si trovano all’Avana, anche se ogni giorno sono sempre di meno a causa delle imposte asfissianti. In ogni caso abbiamo un buon quartiere cinese con ottimi posti per mangiare e c’è un ristorante favoloso davanti al Capitolio conosciuto come Los Nardos. Tieni presente che in ogni casa privata dove si affittano camere puoi mangiare molto meglio che in qualsiasi hotel di lusso.

 

Conosci il film Guantanamera di Alea e Tabio?

Certamente. Si tratta di un film che racconta un viaggio per le strade dell’Isola e al tempo stesso è capace di unire umorismo e tragedia. Una sorta di road movie che descrive la Cuba della burocrazia, a volte così difficile da evitare, la Cuba dell’assurdo ma anche dell’umorismo, della battuta popolare, dell’amore…

 

Un altro film che descrive Cuba è Buena Vista Social Club

Buena Vista Social Club descrive la Cuba della musica, racconta una parte fondamentale del nostro essere cubani, ma è un film che si rivolge soprattutto a un pubblico straniero. Raccomando molto a chi vuol vedere scene reali della Cuba autentica, non stereotipata, di avvicinarsi a un film come Avana suite del regista Fernando Perez. Per apprezzare questo film non occorre capire lo spagnolo perché è composto solo di musica e di immagini. La visione di Avana suite è una lezione importante per capire tante cose di Cuba; nel breve spazio di un’ora e mezza si potranno conoscere realtà che servirebbero anni per apprezzarle.

 

Come informarsi su Internet prima di fare un viaggio a Cuba?

Purtroppo Internet a Cuba continua a essere un territorio poco frequentato e soprattutto non alla portata di tutti. Le pagine web che parlano di hotel, di offerte turistiche, di programmi di viaggio e di realtà cubana sono poche e limitate. In ogni caso raccomando alle persone che vengono a Cuba di avvicinarsi alla blogosfera alternativa, a noi che dall’Isola raccontiamo la realtà nei nostri blog. Consiglio soprattutto un sito chiamato Voces Cubanas (www.vocescubanas.com), dove ci sono 28 blogger e ognuno porta la sua visione molto personale della realtà cubana. Questo sito può insegnare molto di più sull’Avana, su Santiago e sull’intera Cuba di tutte le guide turistiche che possono capitarvi in mano.

 

Raccomandazioni per i turisti in viaggio a Cuba…

Raccomando ai turisti di venire in questo paese e di rendersi conto che non somiglia per niente a quello della propaganda politica e turistica. Raccomando di spingersi a visitare il paese reale dove in questo momento ci sono molte contraddizioni. Raccomando di aiutare la popolazione cubana in un momento così difficile. Una persona che viene a Cuba e che mette in valigia un piccolo regalo - siano lapis, matite, vestiti, scarpe - può portare un’allegria speciale all’interno di una famiglia. Se oltre a questo il turista porta CD, memory card, chiavette USB, vecchi pezzi di computer, portatili inutilizzati, non soltanto porterà allegria, ma darà a qualcuno la possibilità di esprimersi. In questo particolare momento storico la valigia può rappresentare un elemento di cambiamento.

 

Tu cosa chiedi agli amici che vengono a Cuba per farti visita?

Ogni volta che un amico sta per partire verso Cuba e mi chiede cosa voglio in regalo, rispondo: giornali! Perché a Cuba lo Stato ha il monopolio dell’informazione, i periodici cubani forniscono poche notizie internazionali e persino nazionali. Per noi cubani qualsiasi giornale, anche se vecchio di una settimana, di un mese, persino di un anno, è ossigeno informativo.

 

 

Intervista di Raffele Roselli a Yoani Sánchez del 16 giugno 2010

Trasmissione Radio Rai 1 “Il viaggiatore”

Traduzione di Gordiano Lupi


 
 
 
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