Alla fine la mobilitazione di associazioni animaliste, singole persone e personalità famose che su Internet hanno fatto partire email per segnalare lo scandalo, media che hanno acceso i riflettori su una vicenda che rischiava di restare nascosta, è stata premiata.
Le interrogazioni, le lettere anche alla Procura che abbiamo fatto e la mobilitazione anche del ministero della Salute (sottosegretaria Martini) si sono dimostrate fondate: una Regione non può liberarsi dei cani come fossero spazzatura, al miglior offerente! La legge sul randagismo affida agli enti locali la responsabilità di cura dei cani randagi e di ricerca di nuove proprietari che li ospitino.
La Regione Basilicata che voleva disfarsene e spedirli in Calabria sarebbe stato un precedente pericoloso anche per altri. Nonostante il muro di gomma degli enti locali lucani, alla fine la legge ha prevalso e l’operazione di smaltimento cani è stata fermata!
Donatella Poretti